Ultima modifica 27 Gennaio 2016

Ho scelto questo libro perché nel titolo parla di un viaggio ed io amo viaggiare, anche, e soprattutto, con la fantasia.

Attraverso queste pagine ho camminato con gli occhi e le scarpe da vela di Harold, un semplice pensionato che vive una vita tranquilla con la moglie Maureen nel sud dell’Inghilterra.
Un giorno, a rompere la sua tradizionale ruotine, arriva una lettera da parte di una sua ex collega e amica, Queenie, che gli rivela di essere molto ammalata e di avere poco da vivere. Harold ne rimane turbato e decide di rispondere, a sua volta con una lettera, alla sua amica, che molti anni prima gli aveva fatto un favore, ma mentre si reca a imbucarla, nella sua mente inizia un turbinio di pensieri e riflessioni che mette in discussione tutta la sua vita fino a quel momento e lo conduce a cambiarla radicalmente. Grazie a questa lettera, Harold intraprende un viaggio improvvisato, senza cellulare, né scarpe da trekking, perché sente dentro di se’ che finchè camminerà, la sua amica Queenie lo aspetterà, continuando a vivere.

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Mentre il tempo passava e lui trovava il ritmo giusto, iniziò a sentirsi più determinato. L’Inghilterra gli si apriva sotto i piedi, e la sensazione di libertà, di spingersi nell’ignoto, era talmente inebriante dastrappargli un sorriso. Era da solo nel mondo e non c’era nulla che potesse ostacolarlo o chiedergli di falciare il prato”.

E’ un viaggio fisico, con tutta la fatica del camminare senza esserci abituato e senza l’attrezzatura adeguata, che lo porterà da Kingsbridge nel profondo sud dell’Inghilterra a Berwick ai confini con la Scozia. E’ anche un viaggio interiore, perché cosa vuol dire viaggiare se non scavare in profondità, dentro se stessi, per mettere in luce tutte le ombre della nostra vita e aprirsi alle infinie possibilità del futuro?
“Bisogna fidarsi di ciò che non si conosce e buttarsi. Credere di poter fare la differenza.”

Harold, attraversa tutte le emozioni dell’animo umano, ripercorrendo le tappe principali della sua vita, dalla sua infanzia sofferta, al giorno in cui ha conosciuto sua moglie ballando, al rapporto con suo figlio e con i colleghi di lavoro. Certo la strada da percorrere è davvero lunga e non sempre tutto fila liscio: ci sono ostacoli, piedi doloranti, soldi che non bastano, fanatici che colgono l’occasione di avere qualche momento di notorietà sfruttando la sua storia, ma anche persone gentili che lo ospitano, che gli raccontano le loro vite e gli offrono un pasto caldo, cerotti e coperte. Tutte le persone che incontra lungo il suo percorso lo aiuteranno a capire meglio la sua esistenza e a raggiungere maggiori consapevolezze, attraverso l’ascolto e il confronto.
Credevano in lui. Lo avevano guardato con le sue scarpe da vela ai piedi, avevano ascoltato ciò che aveva detto, e nelle loro menti e nei loro cuori avevano deciso di ignorare l’evidenza e immaginare qualcosa di più grande e di infinitamente più bello dell’ovvio.”

Nel frattempo la moglie Maureen, spiazzata da questa imprevedibile decisione del marito, si pone mille domande sul loro rapporto e matrimonio, mettendo tutto in discussione. Harold percorre mille chilometri per riflettere e capire meglio le scelte di vita che ha fatto, rendersi conto degli sbagli compiuti e tirar fuori la volontà per rimediare, senza lasciar andar tutto come sta andando, dimostrandoci che il cambiamento è possibile se lo desideriamo davvero. E’ un viaggio verso l’esplorazione dei ricordi e dei difetti, messi a tacere per tanti anni, ora affrontati e finalmente vinti dalla capacità di perdonarsi quando ha fallito e dalla volontà di andare avanti.
“Riflettè sulla sua vita, su quanto potesse apparire banale dall’esterno, quando invece racchiudeva tenebre e inquietudine”.

Come lettrice ho provato tanta tenerezza e affetto per il personaggio di Harold, ho sofferto delle sue ferite e l’ho ammirato per aver trovato il coraggio di mettersi in discussione, di scoraggiarsi, ripensando agli sbagli del passato e poi ricostruirsi, andando incontro al futuro. Ho seguito con passione il suo percorso, che mi ha aiutato a crescere ed fare il mio, parallelamente, dentro di me. Ho apprezzato molto anche lo stile dell’autrice, così sincero e delicato nel rivelare i segreti dell’esistenza umana e molto poetico nel descrivere la natura, intrecciandola al flusso dei pensieri di Harold:
“A est, da uno squarcio nella nube, fece irruzione una fascia di luce brillante e argentea. Harold si soffermò a guardare quella massa grigia che continuava a spaccarsi rivelando nuovi colori: blu, terra d’ombra bruciata, pesca, verde e cremisi. Poi la nuvola si inondò di un rosa spento, come se quei colori vibranti vi si fossero fusi mescolandosi. Non riusciva a muoversi. Non voleva perdersi nulla di quello spettacolo. La luce era dorata e gli riscaldava la pelle. Ai suoi piedi la terra scricchiolava e sussurrava. L’aria profumava di verde, pieni di nuovi inizi.”


Titolo:
L’imprevedibile viaggio di Harold Fry
Autore: Rachel Joyce
Editore: Sperling & Kupfer
Data pubblicazione: 2012
Pagine: 310
Prezzo:  17,90 €
Voto: 4 stelle su 5

Federicasole

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

4 COMMENTS

  1. Ho visto che una ragazza italiana ha fatto lo stesso viaggio a piedi del protagonista, seguendo le sue orme!che forza!:-)

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