Ultima modifica 17 Giugno 2023
Personalmente adoro questa casa editrice, conosco ed ho letto per e con mio figlio molti dei loro libri.
Ultimamente ci ritroviamo a leggere e rileggere spesso Chi vuole un abbraccio?
Ve lo abbiamo presentato tempo fa, è la storia di un padre che vuole trasmettere i valori della gentilezza al suo cucciolo.
Legge e poi, felice, va alla ricerca di un abbraccio da mamma e papà. Ma soprattutto si diverte perché grazie alla differenziazione dei font utilizzati, riesce ad interpretare perfettamente il libro… e questo lo fa sentire grande.
Sinnos quest’anno festeggia il 25mo anno di età, un traguardo importante raggiunto con non poca fatica dalla casa editrice nata in un luogo ”particolare”.
Abbiamo intervistato la Presidente, Della Passarelli e dalle sue parole traspare l’amore e la passione che lei ed il suo gruppo hanno per i libri.
Ho letto che la Sinnos è nata in un carcere. Come mai? Da dove nasce il nome?
Siamo nati a Rebibbia Penale, nel 1990, dopo un periodo di riflessione e progettazione. Io ero lì come volontaria e un gruppo di ragazzi detenuti aveva seguito un corso professionale per impaginazione editoriale. Vollero fondare una cooperativa che desse loro opportunità di lavoro. Ma aggiungendo senso.
Non solo service editoriale ma editori loro stessi. Con un progetto editoriale tutto rivolto ai bambini e ai ragazzi. Trovo ancora oggi straordinario che da un luogo rimosso e dimenticato come il carcere sia nata una casa editrice che ancora oggi si impegna per trovare storie, segni che possano contribuire a formare cittadini consapevoli, con menti aperte e sveglie e crescere lettori.
Mentre cercavamo il nome da dare a questa impresa e parlavamo di “segni”, che all’inizio erano piuttosto evidenti visto che abbiamo accolto i segni di tante lingue diverse sedute nei nostri banchi di scuola, un ragazzo sardo che passava di lì per caso disse “Sinnos”, in sardo segni si dice sinnos ed ecco il motivo del nostro nome.
Chi c’è dietro alla casa editrice?
C’è l’idea di Antonio Spinelli, che oggi non c’è più e a lui è dedicato il nostro progetto le Biblioteche di Antonio e ci siamo noi, un gruppo di nove persone, tutte socie della cooperativa e quindi tutte parimenti responsabili seppur con diversi ruoli, di un’impresa culturale rivolta ai più piccoli.
C’è l’idea che i libri e le storie che portano possono crescere persone capaci di pensiero, immaginazione, accoglienza, spirito critico.
Qual è il primo libro che ha letto a suo figlio?
Ho due figli ormai grandi. Ma questa domanda andrebbe posta a tutte noi di Sinnos che siamo mamme e zie (con un paio di papà!)… qui in Sinnos ci sono almeno 18 bambini e ragazzi e qualcuno è in arrivo!
Uno dei libri letti e riletti con mio figlio Matteo è stato Babbo Natale di Raymond Briggs, mentre con mia figlia Francesca I cappuccetti gialli, verdi e bianchi di Bruno Munari.
Qual è l’ultimo libro che ha letto lei.
Una stanza tutta per gli altri, Alicia Giménez Bartlett , e ora ho sul comodino l’ultimo di Fred Vargas.
Il progetto che le sta più a cuore
Biblioteche nelle scuole, per legge. Perché la lettura non sia buona pratica ma pratica stabile per crescere lettori consapevoli. Libri e nuove tecnologie insieme per sconfiggere ignoranza e noia.
Per Sinnos, ogni nuovo libro è un progetto che ci sta a cuore e che non lasciamo mai andare. Come con i figli!
Chiuderei con un suggerimento per le mamme, il momento migliore per leggere (ammesso e non concesso che ce ne sia uno 🙂
Dipende dall’età e dai momenti che si stanno vivendo. Quando sono proprio piccini si può leggere o raccontare piccole storie e filastrocche in qualsiasi momento. Magari quando sono stanchi o quando noi siamo stanche! Poi c’è il momento della sera, che è sempre un po’ problematico: cesura tra il giorno e la notte, quando si entra in un mondo dove forse ci si sente spersi. E poi, quando sono un po’ più grandi in viaggio, sdraiati sulla spiaggia nelle ore calde, in un rifugio di montagna dopo una lunga camminata… Così si può approfittare di leggere un bel classico.
I miei figli ricordano ancora me, che piangevo commossa, mentre gli leggevo Il Giardino segreto, in una minuscola stanza di un albergaccio a Cancun… 🙂