Ultima modifica 25 Ottobre 2022
Durante la conferenza stampa e la successiva round table di Bene ma non benissimo gli sceneggiatori Vincenzo Terracciano e Fabio Troiano hanno voluto sottolineare che il film non è solo un teen movie, ma è un film che ogni genitore dovrebbe vedere.
E’ importante, infatti, comprendere quello che spesso i ragazzi non raccontano.
Noi, non potremmo essere più d’accordo: come dice il regista “il compito dei genitori è quello di dare strumenti ai figli per affrontare la vita” e questo film mostra come è possibile reagire alle vessazioni senza diventare una vittima silenziosa.
Francesco Mandelli, regista del film, è riuscito a raccontare una storia che merita di essere ascoltata, l’ha fatto con leggerezza e attenzione, creando un racconto che emoziona, che fa ridere e commuovere, ma soprattutto che rimane “addosso”.
Francesco ha raccontato che nella sua ricerca di un progetto diverso da quanto aveva sempre fatto fino ad ora, la sceneggiatura di “Bene ma non benissimo” è stata la risposta che cercava.
Non aspettatevi ‘ I soliti idioti’ ha tenuto a specificare.
Il suo essere diventato padre lo ha posto in una posizione diversa, spingendolo alla ricerca di cose interessanti e di significato “non è figo essere famosi, è figo fare cose interessanti”.
Da qui i suoi prossimi progetti sia come attore che come regista, che ritornano a storie di famiglia, sui rapporti padre/figlio.
Nella regia di “Bene ma non benissimo” Mandelli ha lavorato perché le emozioni filtrassero libere, lasciando autonomia ai ragazzi, affiancandoli, rendendoli spontanei e veri.
Per lo stesso motivo la scelta di rappresentare la realtà con la voce di Candida che non si nasconde dietro post su Facebook o Instagram ma dice le cose come stanno, a chiunque perché – dice Mandelli “per il bullismo non si muore sui social, si muove davvero, il suicidio è vero”.