Ultima modifica 7 Maggio 2019
Oggi parliamo di scuola e delle ultime novità che arrivano dal governo in materia di note sul registro.
Negli ultimi giorni si è tanto parlato, più sui social che in sedi istituzionali (a parte qualche boutade propagandistica di qualche organo del governo) di questa benedetta abolizione delle note sul registro per le scuole elementari.
Tutti giù a dire la loro a favore o contro di questo provvedimento.
Nella mia mente mi son passate le note che i miei insegnanti, oltre 30 anni fa oramai, hanno dovuto appuntare sul registro. A volte testimoni di episodi di insubordinazione. Altre invece di come la fantasia dei teenagers fosse sfrenata all’inverosimile. Insubordinati si ma dotati di estro e animo artistico!
E mentre mi chiedevo se io fossi favorevole o contraria ecco che spunta un lucina nella nebbia. Un faro che indica la strada in mezzo al polverone mediatico che si era creato attorno a questa storia dell’abolizione delle note sul registro.
Volete sapere cosa ho capito io? Ve lo spiego.
Note sul registro abolite. Facciamo chiarezza
Lo scorso 30 aprile è stato presentato alla Camera un elenco di emendamenti ad una proposta di legge che riguardava principalmente la reintroduzione a scuola dell’educazione civica come materia di studio.
E anche qui, sulla storia dell’educazione civica in classe, potremmo aprire una discussione fiume. Ma torniamo alle note sul registro.
Tra questi emendamenti, votati poi sia dalla Camera che dal Senato, al popolo del web non è sfuggito l’articolo che abrogava, cito testualmente: “ Gli articoli da 412 a 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928, n. 1297”.
Questi 2 articoli, il 412 e il 414, si badi bene, sono articoli immessi in vigore dal re quasi 100 anni fa.
Che istituivano le note sul registro per i bimbi della scuola elementare. Vorrei sottolineare ancora una volta che eravamo in un momento storico lontanissimo da quello di oggi. Per la scuola anche.
E comunque alla notizia che le note sul registro erano state abolite, l’Italia intera si è rivoltata ed è scesa in piazza che neanche ai mondiali di calcio dell’82. Questa volta virtualmente però, solo in rete. Mica ti scomodi per la scuola come facesti per il gol di Paolo Rossi 37 anni fa.
In effetti anche io, come scrivevo in principio, mi ero interrogata sull’utilità di questo emendamento.
Salvo poi scoprire, grazie a un intervista di radio Capital al ministro Bussetti (al quale avevamo già mandato i nostri primi “suggerimenti” in tempi non sospetti!) in persona, che la cosa era una nullità.
Una quisquilia come diceva Totò. Un niente. Una bufala.
L’emendamento infatti non abolisce le note sul registro ai bimbi di scuola elementare.
Semplicemente perché dal 1928 ad oggi le mani sulla scuola ce le ha messe ogni governo.
E legge su legge anche le note sul registro sono cambiate. E dunque la legge di riferimento è un tantino più recente. Quella del 2008 per l’esattezza. Che prevede una serie di nuove regole scolastiche, non ultima quella sulle sanzioni disciplinari.
Sull’utilità delle note e delle sanzioni disciplinari alle scuole elementari, su quale forma debbano avere, sul modo migliore di educare i bimbi più piccoli ne potremo discutere all’infinito.
Ma sull’abolizione delle note sul registro direi che per il momento possiamo anche passare oltre.