Ultima modifica 13 Luglio 2020
Partiamo da un presupposto: tutti, sia maschi che femmine, almeno una volta nella vita abbiamo avuto a che fare con il mondo del modellismo, a scala più o meno ridotta.
Molto spesso, crescendo, abbiamo abbandonato i nostri giochi tanto amati, a volte in maniera naturale, altre volte per causa di forza maggiore, per trasformarci spesso in adulti fin troppo seri e chiusi nel ruolo che abbiamo scelto o che ci è stato assegnato.
Il risultato più naturale è che l’arte del modellismo sia un semplice passatempo per i bambini. Ma davvero ne siete sicuri?
La storia del modellismo
Si può facilmente dire che il concetto di modellismo sia antico quanto l’uomo.
Da sempre, infatti, i nostri progenitori hanno tentato di ridurre in scala tutto ciò che era di loro interesse. In principio furono gli animali e le piante, basti pensare alle numerose statue (votive e non) ritrovate nel corso delle varie campagne di scavo, poi i giochi per i bambini. Riduzioni in scala di edifici e paesaggi, mobili e complementi d’arredo da mostrare ai futuri clienti (specie nei secoli passati), ma anche prototipi per la produzione industriale etc. Insomma, ogni volta che operiamo una riduzione in scala di un oggetto qualsiasi e le diamo una forma a tre dimensioni (o tridimensionale) operiamo nel campo del modellismo.
Ed oggi qual è la situazione?
È vero che gli avanzamenti tecnologici hanno in molti casi fatto venir meno il bisogno di creare dei modelli fisici (specialmente in ambito industriale), ma dall’altro i ritrovati delle scienze come l’elettronica o l’informatica hanno dato un notevole impulso all’intero settore.
Modellismo statico e dinamico
Ecco allora che si sono venuti a creare due modi diversi di fare modellismo, a seconda che il soggetto ritratto sia capace di muoversi autonomamente (il cosiddetto modellismo dinamico) o meno (modellismo statico).
A questo punto c’è da fare una piccola precisazione riguardo a quello che si intende per movimento.
Prendiamo ad esempio una macchina: se il nostro modellino di automobile ha la base e non si può muovere nello spazio (anche se magari si aprono tutti gli sportelli) farà parte del modellismo statico. Al contrario, se ci ritroviamo davanti ad una macchinina radiocomandata con tutto bloccato, salvo le ruote, avremo per le mani un pezzo legato al modellismo dinamico.
I soggetti del modellismo
Vari sono i soggetti che possono essere presi da esempio nel modellismo.
In questo ambito si parla dell’approccio ludico, i modellini da costruire con attenzione e pazienza per puro divertimento, non di quelli da fare in ambito professionale), ma normalmente cinque sono i settori principali: l’automodellismo, che comprende in generale
tutto il mondo dei veicoli (automobili da corsa, da lavoro, mezzi pesanti, militari, etc.); il ferromodellismo (ovvero tutto il mondo dei binari ferroviari, come il trenino elettrico di quando eravate bambini); l’aeromodellismo (che racchiude i velivoli di ogni genere); il navimodellismo (che, come dice il nome, si occupa del settore dei natanti); il modellismo storico.
Ovviamente, quale che sia il vostro soggetto preferito, l’approccio al modellismo può non fermarsi al singolo oggetto da collezione, ma può arrivare anche alla creazione di vere e proprie scenografie che fanno da contorno ad esso.
Se vi trovate in Germania, nello specifico nella città di Amburgo non potete non andare a visitare il Miniatur Wunderland. Dire che è un semplice museo di modellismo è estremamente riduttivo, perché questo edificio racchiude in sé centinaia di metri quadri di ricostruzioni dei paesaggi di varie parti del mondo, con ferrovie, porti e aeroporti che si muovono autonomamente (o meglio, coordinati alla perfezione da un maxi cervellone).
Questo articolo non ha la pretesa di farvi cambiare idea sul mondo del modellismo.
Vuole essere, però, un modo semplice per iniziare ad approfondire un settore sempre più di nicchia, ma ancora capace di affascinare grandi e piccini.