Ultima modifica 25 Novembre 2019
In un certo senso, i libri parlano di noi.
Quante volte ci siamo soffermati su un titolo, quando distrattamente scivolavamo lungo i corridoi o gli scaffali di una libreria. Un titolo che c’ha rapito lo sguardo poiché le sue parole, in una coincidenza del tutto casuale (per chi ci crede) rigurgitavano un significato che richiamava alla nostra mente un qualcosa di vissuto o che stavamo vivendo proprio in quel momento?
Prima dell’apocalisse: edizione Orecchio Acerbo
“Prima dell’Apocalisse” giunge come una meteora alla mia attenzione, dopo essere stato letto e riletto tempo fa.
In un pomeriggio in cui la mia mente, un po’ smarrita e ancora incredula per quel che abbiamo subito in questo periodo, vagava per la stanza di mio figlio in un momento di riordino della sua libreria.
Siamo veneziani e siamo reduci da giorni difficili per la nostra città.
Il 12 novembre 2019, Venezia è stata flagellata da un’inondazione dove un’alta marea eccezionale l’ha messa in ginocchio danneggiando case, attività commerciali e monumenti storici.
Ed è così che ho ripreso in mano questo piccolo capolavoro, regalato dallo zio al nipote, un paio di natali fa.
“Prima dell’Apocalisse” innanzitutto, parla di vita.
E lo fa attraverso la narrazione di una cucciola di dinosauro, “in un mondo che assomiglia straordinariamente al nostro” e che guarda, osserva, chiede e riflette su tutto ciò che la circonda.
Delicato, sensibile e tremendamente ancorato a una realtà che potrebbe benissimo essere la nostra. Questo libro non presenta una storia, ma la testimonianza sotto forma di diario giornaliero, un susseguirsi di pensieri e riflessioni, di paure e timori, ma anche sogni e speranze.
Scritto in corsivo, per dare una maggiore idea di un qualcosa di personale (e forse, per questo, consigliabile a giovani lettori esperti nella lettura in solitaria o da leggere insieme a qualcuno se la propria lettura è incerta).
La voce narrante è quella di una piccola di dinosauro, in un mondo dominato dai rettili e ambientato in quello che potrebbe essere il nostro fine ‘800 o inizi ‘900.
La protagonista racconta al lettore la sua quotidianità e nel farlo, descrive perfettamente il contesto in cui è inserita, alternando a pensieri leggeri e sognanti, come sono e devono essere quelli dei cuccioli della sua età, fatti cruenti, come la morte di persone care, la violenza, l’emarginazione culturale e sociale, la rivendicazione dei diritti. Il tutto condividendone sentimenti, emozioni e domande al riguardo.
Uno sguardo sulla vita, nel suo senso più vero e profondo da parte di chi sta imparando a conoscerla, crescendo.
Trovo questo libro un ottimo spunto per far riflettere i bambini sugli eventi dell’esistenza.
In particolar modo su quelli non controllabili e che capitano, perché questo è il normale scorrere delle cose. Quel vivere liquido e denso che ci fa scivolare oltre, ma che ci resta addosso lo stesso, contribuendo a formarci. Vicende tristi o che ci fanno soffrire si alternano a momenti belli e gioiosi.
Il libro è un invito a non arrendersi e a scoprire, accogliere e ascoltare ciò che ci capita, facendolo nostro, trovando dentro di noi un suo posto.
Accompagnato da illustrazioni suggestive, intense, che ben trasmettono le emozioni della piccola protagonista, quest’ultime diventano il fulcro sul quale soffermarsi a riflettere, per fare connessioni tra il suo e il nostro mondo.
Le immagini sono così particolari che vi verrà voglia di sfogliare più volte il libro, in avanti e indietro, fermandovi su quelle che ricordano fatti e racconti che in qualche modo vi appartengono o per via degli eventi storici, che fanno da sfondo, per i quali vorrete saperne di più (l’invenzione del cinema, i primi scioperi e le contestazioni sindacali, le rivendicazioni femminili…)
Amaro e dolce allo stesso tempo.
La sua fine non segna la chiusura di un ciclo, ma invita a guardare oltre, a immaginare cose vi possa essere una volta che, la nostra piccola protagonista, ha chiuso il suo diario, per sempre.
“Prima dell’Apocalisse”, Edizione Orecchio Acerbo, di Adèle Bourget-Godbout e Rèal Godbout, target consigliato: quando davanti a un evento inaspettato, non sapete quali parole trovare!
Buona lettura.