Ultima modifica 18 Dicembre 2019
Ci siamo, anche quest’anno sta per arrivare il Natale.
Siamo a dicembre, e già da qualche giorno ci fanno compagnia il freddo, anche se credo che il vero inverno ancora debba arrivare e le luci colorate nelle strade.
E anche quest’anno sarà un Natale strano.
C’è ancora molta aria di crisi in giro, l’Imu da pagare anche se ci è stato nuovamente promesso che sarà l’ultima volta. Renzi si, Renzi no.
Ci sono poche idee, pochi soldi per realizzarle.
Persone che vivono in una realtà parallela, credendo che la colpa dei loro problemi sia tu, ma si sa, dare la colpa agli altri è molto più facile, così come facile è copiare le idee degli altri invece di pensarne di nuove.
Idee… in questo periodo ne servono tante e possibilmente diverse e magari originali, onde evitare di regalare il solito profumo, o la solita sciarpa. E a proposito di idee, ne avrei una che potrebbe essere interessante, anche se immagino che molti di voi potrebbero trovarla scontata, altri difficilmente realizzabile, e altri ancora forse un po’ insensata.
Niente di speciale, per carità. Come tutte le cose veramente grandi e importanti.
Due ore. Ecco la mia proposta.
Due ore da passare insieme. Tra marito e moglie, con i figli, in famiglia, in coppia, con l’amico del cuore. Non importa con chi. Ma come.
Si, avete capito bene: due ore nelle quali pensare solo a noi stessi, dimenticando tutto il resto del mondo.
Dico due ore ma può essere un pomeriggio, una sera, una mattina.
Per fare che? Parlare, stare insieme, vicini, senza pensare ad altro! Dimenticando il cellulare spento nel cassetto, del resto le persone che contano nella vostra vita sono con voi, chi potrebbe chiamare di importante?
Qualsiasi pretesto è valido: una partita a Monopoli, un film sul divano con coperta sulle gambe e popcorn al caramello fatti in casa che ci piacciono tanto, una festa improvvisata con i classici anni 90, o i balli imparati la scorsa estate al mare, il tutto accompagnato da dolcetti vari… il cibo, in questi casi non deve mandare mai.
Due ore insieme.
Ce n’è bisogno credetemi, c’è bisogno di re-imparare a stare insieme in complicità, in semplicità, senza necessariamente dover spendere tanto, facendosi venire minime idee brillanti. Non serve andare in montagna, nelle capitali europee, fare le valige e partire. Non serve far vedere agli altri che non siamo a casa…
Quando ero piccola ricordo che a Natale arrivava la zia, si fermava qualche giorno da noi, si riunivano i nonni e qualche volta arrivavano anche i cugini. Dopo i pranzi che non finivano mai, ci si accomodava tutti su divani e poltrone e dopo il rigoroso ‘pisolo’ si iniziava a guadare i film di Natale. Ginger e Fred, Shirley Temple i più gettonati. L’immancabile Una poltrona per due. Erano sempre gli stessi, anno dopo anno. Poi con mamma e zia si preparavano i ravioli per il giorno dopo, e si ritornava a tavola, per ricominciare a mangiare.
Era il Natale in Famiglia.
Proviamo a ricordarci che cosa ci piaceva dei Natali della nostra infanzia e come da bambini vedevamo il mondo degli adulti.
Facciamo un bel regalo ai nostri ragazzi, un momento spensierato con noi.
E facciamoci anche noi un bel regalo, torniamo a divertirci come allora, con loro.
Il futuro si costruisce anche riprendendo il meglio del passato.