Ultima modifica 24 Agosto 2020
Il colesterolo quando raggiunge valori superiori alla norma diventa un grande nemico per la nostra salute. È quindi importante informarsi sia sulle cause che sui rimedi dell’ipercolesterolemia.
Colesterolo: che cos’è?
Il colesterolo è una molecola steroidea prodotta per la maggior parte dall’organismo e in minima parte introdotta mediante l’alimentazione.
Esso svolge normalmente funzioni biologiche essenziali ma quando raggiunge un livello troppo elevato diventa molto pericoloso per la nostra salute in quanto aumenta il rischio di trombosi, embolia, infarto o ictus.
Per questa ragione è fondamentale conoscere non solo le cause del colesterolo alto così da poter cercare di prevenirlo, ma anche i possibili rimedi (tra cui alcune ricerche recenti avvallano in particolare l’utilizzo di integratori alimentari, come ad esempio Colesia softgel) al fine di ridurlo.
Prima di approfondire cause e rimedi dell’ipercolesterolemia va però precisato che quest’ultima è una patologia che riguarda in particolare uno specifico tipo di colesterolo, ossia quello considerato “cattivo” e legato a lipoproteine a bassa densità (LDL).
Queste proteine hanno il compito di trasportare il colesterolo dal fegato ai tessuti e alle cellule dell’organismo attraverso il circolo sanguigno, ma se sono in quantità eccessiva si depositano nelle arterie formando la placca arteriosclerotica, la quale, andandosi ad accumulare sempre di più può arrivare a provocare i malori suddetti.
Ecco allora le cause principali dell’aumento del colesterolo.
Alcune di esse sono collegate o all’utilizzo prolungato e in grandi quantità di certi tipi di farmaci (come gli immunosoppressori, gli antiretrovirali, gli inibitori dell’aromatasi, gli steroidi anabolizzanti e i contraccettivi orali) oppure a problemi dell’organismo stesso, tra cui:
- i disturbi del fegato o dei reni;
- l’ipotiroidismo, comune nelle donne;
- le alterazioni ormonali negli uomini (androgeni), soprattutto dopo l’andropausa;
- il diabete, in quanto tale malattia aumenta la mobilizzazione di lipidi;
- la predisposizione genetica, che quando non è favorevole aumenta la sintesi endogena di colesterolo, i cui livelli appaiono per questo elevati anche in giovane età.
Altre sono invece dovute a uno scorretto stile di vita, come:
- l’abuso di alcol;
- il tabagismo, in quanto il fumo favorisce non solo un aumento della pressione arteriosa (irrigidendo le arterie) ma anche l’accumulo delle placche di colesterolo (riducendo l’azione anti-sclerotica del colesterolo HDH);
- una dieta ricca di proteine e grassi animali, oltre che di dolci e sale;
- la sedentarietà;
- la cattiva gestione dello stress con il conseguente aumento della pressione.
Anche per quanto riguarda i rimedi è possibile fare una distinzione tra:
1. quelli strettamente medici;
2. quelli che, invece, possono essere messi in atto in prima persona, modificando le proprie cattive abitudini con tanta buona volontà.
Per quanto riguarda i primi, bisognerà rivolgersi al proprio medico di fiducia che, in seguito a una valutazione complessiva del rischio cardiovascolare nel singolo soggetto, provvederà a consigliare le migliori modalità di intervento, prescrivendo un determinato trattamento farmacologico piuttosto che un altro.
Nel caso, invece, dei fattori modificabili personalmente sarà necessario:
- eliminare innanzitutto il fumo e gli alcolici
- iniziare una dieta sana ed equilibrata, caratterizzata da un ridotto apporto di zuccheri semplici, grassi saturi e idrogenati (da sostituire con quelli insaturi) e ricca di frutta, verdura, cereali, legumi e di pesce;
- assumere degli integratori (solitamente a base di riso rosso ricco di steroli, stanoli vegetali e monacolina K, oppure di olio di pesce ricco di acidi grassi Omega 3)
- svolgere regolarmente attività fisica (60 minuti circa di allenamento, almeno2-3 volte a settimana).
In questo modo non solo si ridurrà il colesterolo in eccesso ma si otterranno benefici in generale per il proprio benessere sia a livello psichico che a livello corporeo (togliendo anche qualche chilo di troppo).
È bene sottolineare inoltre che, anche se il colesterolo alto non è influenzato dalle patologie viste sopra, quando la dieta e l’esercizio non si rivelano sufficienti è sempre possibile affiancarle all’utilizzo di farmaci.
E viceversa: anche se all’origine dell’ipercolesterolemia vi sono delle patologie le corrette abitudini, sia alimentari che non, restano comunque valide.
Dunque i due differenti tipi di rimedi possono essere complementari, in modo da amplificare i loro effetti positivi.
Anche perché bisogna ricordare che l’influenza dell’alimentazione sulla colesterolemia totale è pari al 15% (e arriva a un massimo del 30% solo in caso di modifiche importanti all’apporto dietetico).
Infine, poiché l’ipercolesterolemia è per lo più asintomatica (e quindi spesso ignorata da gran parte delle persone), è importantissimo monitorare con costanza i livelli di colesterolo nel sangue.
Tal controllo deve essere consigliato nei tempi e nei mezzi dal proprio medico curante e può avvenire:
- sia tramite analisi del sangue di routine, le quali sono fondamentali per valutare il profilo lipidico (non solo il colesterolo LDL ma anche quello HDL, ossia ad alta densità, e i trigliceridi),
- che per mezzo di altri tipi di accertamenti, più ad ampio spettro, come la misurazione della pressione, il controllo della glicemia, la valutazione della funzionalità renale, l’ECG, l’angiografia, l’ecodoppler, ecc.