Nella scelta del biberon giusto per il proprio bambino, uno dei primi aspetti a cui si deve pensare riguarda la scelta del materiale: l’alternativa è tra la plastica e il vetro, ed entrambe le soluzioni hanno caratteristiche che meritano di essere prese in considerazione.
È chiaro, infatti, che i biberon in plastica hanno il vantaggio di essere infrangibili e leggeri, mentre quelli in vetro sono più semplici da sterilizzare e richiedono meno tempo per farlo. Come decidere, allora?
I biberon in vetro e quelli in plastica
In linea di massima per i neonati devono essere preferiti i biberon in vetro, mentre quelli in plastica sono consigliati per i piccoli che, diventando autonomi, tengono il biberon in mano da soli: così, se anche dovesse cadere per terra non ci sarebbero danni.
La plastica, tuttavia, ha un piccolo difetto, nel senso che tende a diventare più scura dopo un certo numero di sterilizzazioni e di lavaggi. Per poter beneficiare della massima praticità di utilizzo, comunque, dovrebbero essere privilegiati i modelli dotati di fondo amovibile, che vengono igienizzati in modo più facile; se possibile è meglio evitare quelli con i manici.
La tettarella
Ma quando si pensa al materiale giusto per il biberon non si deve badare solo al contenitore: è altrettanto importante la tettarella, che è chiamata a riprodurre il seno materno. Anche in questo caso le alternative tra cui scegliere sono due, il caucciù e il silicone.
Quest’ultimo ha la capacità di resistere a un alto numero di sterilizzazioni e di lavaggi, anche nel caso in cui essi vengano effettuati con una certa frequenza, senza correre il rischio di alterarsi. Il lato opposto della medaglia, però, è rappresentato da una certa fragilità: di conseguenza non va bene nel momento in cui il bambino comincia a mettere i primi denti.
Per quanto riguarda il caucciù, invece, si tratta di un materiale contraddistinto da una maggiore porosità: il che vuol dire che in teoria può contaminarsi abbastanza agevolmente. D’altro canto è perfetto per i bambini a cui iniziano a spuntare i denti, che possono mordicchiare la tettarella senza problemi.
Il ciuccio in caucciù e quello in silicone
In sintesi, non esiste una soluzione migliore in assoluto tra il ciuccio in caucciù e quello in silicone: tutto dipende dal bambino e dalla sua età. La tettarella in silicone è raccomandata tra i 4 e i 6 mesi, mentre quella in caucciù è da preferire nei mesi precedenti.
Le dimensioni
L’età del bambino è l’aspetto di cui bisogna tenere conto anche per la valutazione delle dimensioni. Le ricerche svolte in questo settore hanno consentito di sviluppare i biberon anticolica: grazie ad essi i neonati hanno la possibilità di succhiare evitando di ingerire aria e quindi, non patendo le coliche che potrebbero derivare da tale situazione.
Ciò è possibile in virtù di una valvola ad hoc che si trova tra la bocca della bottiglia e la tettarella. P
er quel che riguarda le misure, si parla di 100 cc per i neonati fino a 2 mesi, mentre in seguito si può propendere per un biberon da 250 cc: anche perché a mano a mano che il bambino cresce aumentano le dosi di latte che gli devono essere somministrate.
Guida alla scelta della tettarella
Le misure dei biberon variano non solo per i contenitori, ma anche per la tettarella. A questo proposito, è utile sapere che alcune tipologie presentano dei fori di piccole dimensioni che permettono un rilascio graduale del latte, mentre in altri modelli i fori sono più grandi per consentire un flusso più rapido e più consistente.
Scritto in collaborazione con Philips