Ultima modifica 15 Aprile 2020
Vi abbiamo recentemente parlato di un bellissimo docufilm per tutta la famiglia dal titolo: La signora Matilde, gossip del Medioevo di Marco Melluso e Diego Schiavo.
PS. Se non lo avete ancora visto: fatelo. Oltre a trovare l’idea geniale è davvero divertente e vi aiuterà a ritrovare ed amare la storia.
La protagonista è un’esperta di marketing che dal suo castello parte per un viaggio sulle tracce di Matilde di Canossa, meravigliosamente interpretata da Syusy Blady.
Molti di voi, conosceranno Syusy Blady per la nota trasmissione “Turisti per caso”, dove insieme a Patrizio Roversi, forniscono ai telespettatori appassionanti reportage dagli angoli più disparati del pianeta. I due attori hanno fondato due siti internet dedicati ai viaggi che vi consiglio di visitare, anche se in questo periodo non si puo’ viaggiare. Potrete sempre viaggiare con la mente e iniziare ad organizzarvi per quando la quarantena sarà terminata.
Il primo sito è Turisti per caso e l’altro si chiama Italia Slow Tour.
Oltre ad essere una viaggiatrice Syusy Blady è anche una bravissima attrice e scrittrice! Così, abbiamo deciso di fare due chiacchiere con lei, telefoniche ovviamente, per parlare di questo docufilm ma soprattutto della sua esperienza di viaggiatrice. Prima di tutto, vorrei ringraziarla per la sua disponibilità e per aver accettato di raccontarsi in questo articolo.
Quando le è stato proposto il docufilm la Signora Matilde, che l’ha vista protagonista, conosceva le sue vicende storiche?
Certo, che conoscevo Matilde di Canossa perchè è un personaggio molto importante della storia, soprattutto della zona del Nord Italia. Lei era la Granduchessa che dominava come feudataria una regione molto vasta.
Infatti, il suo territorio comprendeva: la Toscana, L’Emilia Romagna, la Lombardia, la Liguria ed il Veneto. Come dicevo, è un personaggio molto importante che però dalla storia non viene messo molto in risalto, per questo, a mio avviso, questo documentario su di lei è fondamentale perchè le da spessore.
Così, le persone possono conoscere questa incredibile donna in modo leggero e divertente rispetto al solito, ma comunque raccontato in modo corretto dal punto di vista della storia di quell’epoca. Questo è sicuramente merito degli autori, che hanno saputo presentarcela in un modo godibile.
Come sappiamo Matilde era una donna dinamica che viaggiava molto, proprio come lei. Viaggiare non è solo visitare posti, ma anche conoscere le diverse culture che si incontrano. Ecco, qual è la cultura che l’ha maggiormente affascinata nei suoi viaggi e quale invece reputa incompatibile con la sua visione?
Nei viaggi si incontrano tanti Paesi e tante culture e quindi è sempre molto interessante.
Io mi faccio sempre molto affascinare dal luogo dove vado e dalla sua cultura.
Non reputo una migliore dell’altra, sinceramente. Diciamo che sono più annoiata dalla cultura e dell’approccio occidentale, semplicemente per il fatto che la conosco maggiormente. Io amo molto la storia, l’archeologia, studio molto questo tipo di materiale. Ora, ad esempio, sto per pubblicare un libro sulle mitologie antiche della Mesopotania che si intitola: “La Dea che creò l’uomo”. La mitologia sumera è la più antica anche se è meno conosciuta rispetto a quella greco o romana. Quindi si, forse la cultura che mi interessa meno è quella occidentale moderna, quella che ci ha un po’ colonizzato, mentre tutte le altre sono estremamente interessanti. Il viaggio è soprattutto questo, è andare in altri luoghi, immergersi in un altro modo di vedere le cose e magari scoprire qualche verità che a casa tua non ti è permesso vedere.
Sono d’accordo con le sue parole. Anche io sono molto affascinata dalla mitologia e dalle culture più distanti dalla nostra. Ora sono molto curiosa di leggere il suo libro e perchè no, magari ci potremmo rincontrare per parlare meglio anche di questo suo progetto.
Come dicevamo, nella sua carriera ha avuto la fortuna di visitare moltissimi posti, imparando a conoscergli anche in quegli aspetti meno evidenti all’occhio del turista. Parlando della Sicilia, posto che sicuramente lei ha visitato, quali sono quegli aspetti che l’hanno maggiormente colpita di questa terra?
La Sicilia è bellissima!
Ha la prerogativa di essere un luogo di grande bellezza a parte quando viene distrutta dall’uomo. L’ho visita in diverse occasioni, però non ne ho una conoscenza approfondita e precisa. Quello che posso raccontarvi è l’ultima esperienza che ho fatto in questo luogo ed è stata durante le riprese di “In viaggio con mia figlia”, una trasmissione di rete 4 dove giravamo l’Italia. Abbiamo fatto una puntata ad Agrigento.
La cosa che mi ha colpito di più, oltre ovviamente alla bellezza dei luoghi, dei templi è stato andare a visitare nel particolare un comitato di quartiere.
Questo gruppo era organizzato in strada e cercavano di proporre delle buone iniziative legate al proprio quartiere e alla propria realtà. Mi hanno dato l’idea di conoscere il proprio vicino. Noi spesso non siamo coesi, come invece lo era quel gruppo.
Lo spirito siciliano, in questo senso è molto forte. I siciliani hanno un buon carattere sociale e questo è molto bello e mi piace molto. Ho avuto modo di apprezzarlo in quell’occasione per l’appunto; ma è presente in tante altre situazioni che ho visto. Credo che lo spirito di un luogo lo facciano le persone e nel caso dei siciliani è molto inclusivo, ed è molto bello.
Per concludere, questa quarantena forzata sta mettendo a dura prova tutti. Appena finirà questo periodo, quale sarà il primo posto in cui vorrebbe tornare o andare a visitare?
La risposta è molto semplice, mi basterebbe arrivare in un borgo che frequento da sempre, dove faccio le mie villeggiature, vicino a casa mia.
Un posto sconosciuto… non lo conosce proprio nessuno!
Si chiama Rocca Malatina, dove c’è anche un bellissimo parco.
Mi basterebbe proprio arrivare lì e respirare un po’ d’aria e vedere un po’ di verde della mia collina.