Ultima modifica 25 Ottobre 2022
Oggi voglio parlarvi di un documentario che ho visto adatto a tutta la famiglia e che vi farà amare la storia.
Si intitola: La signora Matilde, gossip dal Medioevo!
La regia è di Marco Melluso e Diego Schiavo mentre gli interpreti sono Syusy Blady e Luciano Manzalini. Viene raccontata la storia di Matilde di Canossa che era una donna molto importante per l’epoca, basti pensare che è sepolta in San Pietro, senza essere santa!
Lei era una delle donne più potenti e glamour della storia.
Si diceva che fosse la presunta amante di Imperatori e Papi, ma la verità è che la temevano. Costruisce castelli e chiese e gestisce un territorio vastissimo.
Tutto questo è raccontato da una frizzante Syusy Blady che veste i panni di un’esperta di marketing. Dal castello in cui abita, parte per un viaggio sulle tracce di Matilde.
Durante questo percorso incontrerà un Luciano Manzalini che veste i panni di buffi personaggi.
La storia di Matilde è raccontata in un’ottica nuova dando un taglio ironico e divertente. Infatti, viene usato proprio un linguaggio social: tweet, post, follower, hastag!
L’obiettivo è quello di coinvolgere anche un pubblico più giovane.
Posso garantirvi che guardandolo vi faranno amare il Medioevo e soprattutto Matilde di Canossa. Noi, per sapere qualcosa di più di come è nato questo docu-film abbiamo fatto due chiacchiere con i registi, che sono veramente delle persone eccezionali e disponibili!
Ciao, e grazie per il vostro tempo. Devo dirvi che il vostro docufilm mi è piaciuto molto e quindi volevo iniziare chiedendovi: Come mai avete scelto Matilda di Canossa tra tutti i personaggi storici?
Matilde è una feudataria dell’anno 1000.
Una donna di grande potere che è entrata nella Storia per essersi opposta al cugino, l’imperatore Enrico IV, difendendo Papa Gregorio VII in uno scontro che è rimasto negli annali. Ma Matilde è molto, molto di più!
E’ una donna veramente monumentale che secondo noi non doveva rimanere tra la polvere dei libri di Storia o tra le rovine degli splendidi castelli sparsi sull’appennino Emiliano.
Era ora che tornasse a vivere e, per di più, in maniera pop e con colori sfavillanti.
E’ giunto il tempo che si smetta di parlare del Medioevo come di un’epoca buia.
Avete scelto un modo di raccontare coinvolgente e accattivante per i più giovani, attingendo spesso al linguaggio dei social. Come vi è venuta questa idea davvero strepitosa?
Volevamo, innanzitutto, che la storia di Matilde raccontasse l’oggi attraverso il passato. Magari in maniera divertente, senza annoiare.
Per cui ci siamo ispirati al famoso sistema di comunicazione tra castelli matildici che da valle a monte permetteva, attraverso giochi di luce e di fumo, la trasmissione rapida di messaggi brevi. Insomma, un po’ un Tweeter ma dell’anno mille!
Da qui abbiamo pensato che il modo migliore per poter affascinare e rendere più chiare le cose per un pubblico più ampio fosse proprio attingere al linguaggio del mondo dei social.
Cambiano le dinamiche e passa il tempo, ma il bisogno di comunicare è lo stesso!
E poi Matilde non è solo una donna potente che si occupa di politica. Lei inventa mode, lancia prodotti sul mercato (il parmigiano reggiano, per esempio, si comincia a produrre in quelle zone proprio ai suoi tempi!) e sfida le multinazionali dell’epoca, la Sacro Romano Impero Inc. e la Papato Spa!
Come mai avete pensato che Matilda si adattasse così bene a questo format?
La storia di Matilde presenta dei tratti di modernità che ci hanno subito colpito moltissimo. Basti pensare che appena è passata a miglior vita, era già pronto un istant-book che raccontava le sue gesta. Un vero e proprio bestseller, che ha contribuito a creare il mito di una vera e propria influencer ante litteram.
E poi ha lasciato tracce indelebili sparse in tutta Europa, perché oltretutto viaggiava moltissimo, esattamente con Syusy Blady. Ecco perchè abbiamo scelto lei per raccontare questa storia!
Quindi, chi meglio di Matilde (e di Syusy Blady) per inaugurare questo nuovo genere cinematografico?
L’abbiamo chiamato “docummedia” perché unisce elementi di finzione con il documentario e intende raccontare territori e bellezze artistiche ma anche gastronomiche attraverso le vicende e le leggende che si sono formate intorno a questi grandi personaggi.
E poi Matilde è una grande donna, che ha voluto farcela a tutti i costi in un mondo troppo spesso declinato (o per lo meno raccontato) al maschile.
Ed è arrivata anche l’ora di ridare il giusto peso a quel (almeno) 50% di Storia che da sempre è fatto da donne.
Qual è il ricordo più bello e quello più divertente che avete di questo vostro lavoro?
Ci sono tanti ricordi sia belli, sia divertenti che ci legano a questo lavoro.
Innanzitutto, tra quelli belli, il Premio speciale Riccardo Francovich 2019 per la divulgazione del Medioevo che la Sami (Società Archeologi Medievisti Italiani) ha assegnato al film e che condividiamo con personaggi illustri, tra cui Marco Salvador, Andrea Barbero, Piero Angela che hanno eccelso nel campo della divulgazione.
Ed essere riusciti a far breccia nei seri accademici per noi è davvero una bella cosa.
Sempre tra i ricordi belli, grazie alle proiezioni al cinema, alle quali siamo stati sempre presenti, c’è l’incontro con tantissime persone che di fronte a un modo nuovo di raccontare (che per noi era una scommessa, quasi un azzardo) erano stupite e contente al punto da incitarci ad andare avanti e raccontare altri personaggi come abbiamo fatto con Matilde.
E poi ci siamo divertiti molto (e il pubblico con noi) a presentare il film con la nostra “divisa in rosa”, che è diventata ormai un nostro tratto distintivo e di riconoscimento.
Dopo questo bellissimo docufilm, oltretutto meravigliosamente adatto a tutta la famiglia, quale altro lavoro avete in programma? Nel raccontare una storia avete dimostrato di saper utilizzare una chiave di linguaggio molto efficace, a questo proposito avete mai pensato di cercare il vostro prossimo personaggio in Sicilia, dato che questa terra è ricca di storia?
Abbiamo moltissime cose che bollono in pentola.
Vorremmo raccontare prossimamente 5 donne che hanno letteralmente fatto il nostro Rinascimento: Caterina Sforza, Lucrezia Borgia, Isabella D’Este, Giulia Farnese e Caterina dei Medici. Ma vogliamo anche tenere un piede nel Medioevo, parlando di Teodora di Bisanzio, che da soubrette divenne imperatrice, delle regine longobarde, di Eleonora d’Aquitania. E poi della grande reggente di Sicilia, Costanza d’Altavilla, che, pur volendosi fare monaca e avanti negli anni, partorì in pubblica piazza niente meno che il futuro Federico II di Svevia. Oggi è ancora possibile ammirare la sua tomba nella meravigliosa cattedrale di Palermo.
Grazie ancora di essere stati con noi “virtualmente” e speriamo di avervi intrigato per andare anche voi a vedere questa docummedia su Matilde di Canossa.
Dati tecnici:
La Signora Matilde, gossip dal medioevo
di Marco Melluso e Diego Schiavo
Pop Cult 2017
docu-film 75 min