Ultima modifica 14 Ottobre 2019

Li conosciamo tutte gli stronzi: sono quelli che “il cellulare deve squillare almeno 20 volte” e finalmente, quando ti rispondono, lo fanno con un tono alla ‘azzo vuoi? “dimenticandosi” che avete un appuntamento e tu sei lì, sotto la pioggia che aspetti da due ore.
Gli stronzi non ti passano a prendere a casa quando andate a cena fuori.
Ti suggeriscono di prendere un taxi o la metro, e a fine serata non si fanno certo scrupolo di pagare il conto. Propongono di pagare alla romana, anche se tu hai mangiato un’insalata scondita mentre loro si sono strafogati due filetti di mammuth.

Ma le donne preferiscono gli stronzi?

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Gli stronzi sono dannatamente affascinanti, magnetici come calamite, terribilmente adulatori quando vogliono e orrendamente indifferenti quando non vogliono.

Davanti a uno stronzo ti parte l’ormone, inizia a picchiare la testa come una mosca impazzita contro un vetro, prende direzioni inimmaginate e inimmaginabili, tutte pericolose come un lancio dal K2 senza paracadute.

Se uno stronzo ti punta gli occhi addosso, anche di traverso o per sbaglio, dieci a uno che te ne innamori.
E allora sì che sei fottuta.

Liberarsi di uno stronzo è praticamente impossibile.
Mentalmente parlando, s’intende.
A liberartene fisicamente è un attimo.
Magari lo frequenti da tre giorni e lui, per ottimizzare i tempi, tesse inciuci con altre cinque donne.
Ti giri per incipriarti il naso e puf! Desaparecido.
E’ liberarsi del suo pensiero che è impossibile: lo stronzo si arpiona nella corteccia cerebrale come un parassita uncinato. Non si smuove di lì. Per togliertelo dalla testa dovrai sottoporti ad almeno una lobotomia, meglio se due.

Lo stronzo nove volte su dieci è uno strafigo.

A uno con la panza, le spalle calate e i glutei in fuori gioco non verrebbe mai in mente di mettersi a fare lo stronzo.
Lui è vagamente tamarro anche se non eccessivamente, quel tanto che basta a “fare sangue”.
Quasi immancabilmente abbronzato, sfodera sorrisi bianchissimi anche se si spara due pacchetti di Malboro al giorno, ha un fisico scolpito nella libidine e due occhi neri/verdi/blu/arancioni (il colore è un dettaglio) capaci di toglierti il respiro.

E’ uno sincero, lui. Mette subito le mani avanti: “Sono fatto così, sappilo. Poi non dirmi che non ti ho avvisata..”
Lui te lo dice, è vero, ma nessuna ammonizione può vincere il tuo spirito da crocerossina.
Dentro di te sei convinta che puoi cambiarlo.
E pensi di riuscirci armata soltanto del tuo amore incondizionato e di una sottomissione vagamente fantozziana.

Ed è lì che sbagli di brutto. Lo stronzo non cambia, mai.
Lui non si innamora per motivi religiosi.
Se nomini anche solo per sbaglio la parla “convivenza” o, ancora peggio, “matrimonio” oppure, Dio non voglia, “figli” stai pur certa che lo vedrai scomparire con una rapidità che neanche Edward di Twilight.

Ma è sul serio così?
Le donne preferiscono davvero gli stronzi?

Siamo veramente così “non pensanti” da farci imbambolare da uno che non ci rispetta, che gioca con i nostri sentimenti e che, 10 a 1, sotto ai lucidi e folti capelli semilunghi ( lo stronzo molto difficilmente hai il riporto sulla fronte) custodisce meno di un quarto della nostra intelligenza?

Forse… Diciamo che per alcune è così. Lo analizza in modo piuttosto preciso il libro “Donne che amano troppo” di Robin Norwood, una delle maggiori studiose della problematica delle donne che si annullano per amore.

Senza arrivare a casistiche che sfociano nel patologico, riconosciamolo: una bella faccia da schiaffi piace sempre.
Lo sguardo da sciupa femmine ammalia; se poi come optional aggiuntivo a quello sguardo c’è anche un metro e ottantacinque di muscolosa mascolinità, una mascella volitiva e un lato B da urlo, non è semplicissimo girare gli occhi dall’altra parte.

Da donne intelligenti, però, ci teniamo sicuramente strette il nostro compagno storico, l’uomo con cui abbiamo costruito una famiglia, quello che abbiamo scelto accuratamente per trascorrere assieme la vecchiaia, almeno questo è il progetto.

Ma sotto sotto lo stronzo continua ad affascinarci come quando avevamo sedici anni, è innegabile.
E anche se gli abbiamo preferito un uomo meritevole del nostro amore, diciamolo: lo stronzo/gli stronzi che abbiamo tanto amato in passato ce li abbiamo ancora ficcati saldamente nella corteccia cerebrale.
Perché quella lobotomia, alla fine, non l’abbiamo più fatta.

E voi? Anche voi preferite gli stronzi?
Siete per caso riuscite a domarne uno?
A redimerlo al punto tale che oggi è il padre dei vostri figli?
Insomma: è davvero possibile cambiare uno stronzo oppure la scelta più saggia è sempre e comunque quella di mandarlo a morire ammazzato?

Giornalista Chiacchierona

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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