Ultima modifica 12 Aprile 2019
La mia amica del cuore tra pochi mesi darà alla luce una bimba. Complici le feste, in questi giorni siamo state moltissimo insieme, anche perché fortunatamente i nostri mariti tifano la stessa squadra e quindi si adorano 😛
Ieri la nostra chiacchierata tra un tè e qualche biscottino, giusto per non perdere l’abitudine di questi giorni. Abbiamo chiacchierato di neonati, e di tutto cio’ che occorre…
Ascoltando le sue parole, i suoi dubbi se acquistare già o aspettare ancora un po’ di tempo, tutto il necessario per sua figlia. Culla, bilancia, vaschetta per farle il bagnetto, termometro per misurare la temperatura dell’acqua, pannolini, cremine varie, sterilizzatore, biberon, fasciatoio, cosa portare in ospedale (per sé e per lei) – sono stata proiettata indietro nel tempo e mi sono vista (quattro anni fa circa) nella medesima situazione e con le identiche paranoie.
Sì perché, alla fine, non è necessario comprare tutto il mondo per accogliere al meglio un neonato in casa.
Ma questo lo capisci dopo.
Io ho lavorato fino a pochi giorni prima del parto, non ho avuto molto tempo a disposizione per andare in giro a fare shopping dopo aver visto tutte le vetrine dei negozi. Inoltre poi, essendo anche un po’ scaramantica, mi sono detta che, solo una volta nato mimo figlio, avrei comprato il necessario.
So che è un comportamento abbastanza stupido ma, a causa delle due precedenti gravidanze andate male, mi sono ripromessa che non avrei acquistato nulla fino a che il mio piccolo non fosse nato.
Il secondo giorno dal parto, mia suocera e mio marito sono andati, insieme, a fare shopping. ERRORE!
Mandare una nonna e un neo-papà a trascorrere il pomeriggio in un grande negozio di prodotti per bambini è una cosa da non fare mai, neanche in caso di disperazione.
Qualche giorno dopo, quando sono tornata a casa col mio bambino, ecco la scena: il nostro appartamento non ha certo la metratura di un castello e, appena entrata in casa, ho trovato il mio bellissimo tavolo, il divano e le due poltrone trasformate in una nursery vera e propria! Fasciatoio, che così non mi viene male alla schiena visto non devo piegarmi per cambiarlo, bilancia per pesarlo (l’avrò usata una volta al mese i primi due mesi…), stock di creme per il culetto, olio e profumo per il bebè, pannolini già in pole position, mini asciugamani di lino che non lo irritano (e non lo asciugano neanche), body, tutine e calzone, giocattoli, sonaglietti e così via. Due metri di cose.
Va beh, “per un po’ di tempo niente amici a casa”, ho pensato.
E non solo la sala, anche la cucina non era da meno: biberon di varie misure ( perché non si sa mai), scalda-biberon, sterilizzatore… ciuccio, sterilizzaciuccio… per non parlare della camera da letto piena zeppa di vestitini di ogni tipo per vestirlo da zero ad almeno tre anni.
E ora con tutta questa roba cosa ci si fa? Ma soprattutto: perché spendere tutti questi soldi inutilmente?
Ad un neonato servono poche cose oltre al corredino da portare in ospedale: pannolini, tanti. Una marea di body e tutine, biberon, ma anche no se allattate al seno e provateci sempre e fino alla fine. In caso non ci riusciate proprio allora aggiungete alla lista anche latte e sterilizzatore. Garze per pulire e fasciare il moncherino dell’ombelico finché non cade, vaschetta per il bagnetto se non avete il lavandino abbastanza ampio per poterglielo fare lì dentro e… basta!
Almeno all’inizio. Poi una volta che lo avete a casa, capite con calma cosa vi serve e cosa avete voglia di comprare.
E miraccomando, non fatevi prendere dal panico, ad ogni cosa c’è la soluzione, dovete solo imparare a vivere con vostro figlio. Non comprate giocattoli costosi, culle o carrozzine che fanno anche il caffè per voi, non comprate prima cio’ che quasi sicuramente non vi servirà dopo…