Ultima modifica 19 Novembre 2019
Arrabbiarsi è naturale; questo vale anche per le mamme!
Infatti arrabbiarsi non significa aggredire o fare del male, bensì provare una reazione di disagio e fastidio dinanzi ad un comportamento che nostro figlio può avere o non avere. Non è quindi un attacco personale contro di lui.
Se ci arrabbiamo con i nostri figli, siamo cattive?
Inoltre le nostre reazioni di rabbia, possono contribuire, se ben gestite, ad educare i bambini a distinguere fra che cosa non va bene e che cosa è accettabile e consentito.
A comprendere che i propri comportamenti hanno degli effetti sugli altri, inclusi i genitori.
Che cosa possiamo fare quando ci arrabbiamo con i nostri figli?
Intanto recuperiamo quanto detto fino adesso e iniziamo a vivere la rabbia come una reazione normale. Smettiamo di sentirci “cattive” o di colpevolizzarci per questo, in quanto i sensi di colpa hanno l’unico effetto di rinforzare la rabbia e il senso di inadeguatezza.
Semmai cerchiamo di comprendere perché ci sentiamo arrabbiate, in quanto la rabbia è un segnale di disagio.
Se ne comprendiamo il motivo, possiamo anche intervenire sul fattore d’insorgenza.
Inoltre impariamo a conoscerci e a riconoscere i primi segnali di rabbia, prima che cresca troppo: in questo modo, possiamo intervenire tempestivamente senza avere reazioni forti.
Con bambini di due o tre anni, possiamo anche verbalizzare il nostro stato d’animo.
Questo può essere molto utile dal punto di vista educativo, sia perché così facendo, insegniamo ai bambini a dare un nome alle emozioni, sia perché in questo modo i bambini vedono che anche i grandi, e soprattutto mamma e papà, possono arrabbiarsi e quindi questo rende la rabbia normale, possibile e accettabile.
Tuttavia è importante precisare che la rabbia è legata al singolo comportamento o evento, senza cadere nell’errore di generalizzare.
Diciamo “mi arrabbio quando…”, e non “tu mi fai arrabbiare”.
Inoltre quando la situazione che ha generato rabbia è superata, è importante che il bambino veda che la comunicazione e il rapporto con la mamma o il papà torna ad essere tranquillo e sereno.
In questo modo comprende che anche se i genitori si arrabbiano, poi la tensione passa e comunque non turba il rapporto.
Ci si può arrabbiare, ma il legame e il rapporto affettivo di base non subisce variazioni.
Questo nucleo fondamentale andrà a costituire la base sicura per i legami affettivi che strutturerà in età adulta.
Infine parlando di gestione della rabbia, è importante che anche le modalità e i toni con cui comunichiamo la rabbia siano contenuti e controllati come anche la frequenza, la durata e l’intensità delle nostre reazioni di disagio.