Ultima modifica 10 Maggio 2021
Chissà quante volte ci siamo posti questa domanda, e chissà quante altre non ci siamo accorti che la risposta è sotto i nostri occhi di mamma.
I nostri figli nascono creativi!
La creatività è parte di ogni essere umano, ci appartiene, è la nostra potenza in fieri.
Certo, questo non basta però, la creatività ha bisogno di essere coltivata.
E’ il seme che, se ben curato e innaffiato, germoglierà fino a diventare una bellissima pianta.
Quando lavoravo come educatrice di asilo nido pensavo e raccontavo ai miei amici che poter osservare i bambini immersi nei loro giochi fosse un privilegio. Spesso mi veniva fatto notare che “i bambini piangono!” , “si sporcano!”, “sono impegnativi!”.
“Ma i bambini creano!”, rispondevo spesso io. E in quel verbo “creare” c’è tutta l’essenza dell’essere e dell’agire, la radice latina KAR, che a pensarci bene è la stessa radice del verbo “crescere!”.
Ed è vero, i bambini sperimentando la creatività, crescono. Vengono in contatto con il mondo esterno ed è attraverso questo contatto che si costruiscono e sperimentano la conoscenza, le risposte, le comprensioni, le emozioni, i legami.
Sta a noi, genitori ed educatori, sostenerli in questo cammino di crescita, faticoso e gioioso allo stesso tempo. Esserci, lasciandoli liberi di esprimere se stessi e le loro soluzioni. Rispettare e valorizzare la loro unicità.
Come valorizzare e sostenere al nido la soggettività e l’unicità dei bambini? Io credo fermamente che non si possa prescindere da una pedagogia dell’ascolto e dell’accoglienza. Requisito fondamentale per la costruzione di una relazione di fiducia tra l’adulto di riferimento e il bambino. E’ attraverso il nostro riconoscimento del suo essere “quel” bambino che egli stesso percepirà di potersi fidare ed essere se stesso.
E’ allora che sarà importante fornirgli tutto il materiale per coltivare il suo essere e la sua creatività.
6-12 mesi
Con i lattanti largo spazio alla sperimentazione sensoriale. I bambini di quell’età fanno conoscenza del mondo principalmente attraverso il tatto e il portare tutto alla bocca. Non può mancare il cesto dei tesori, che altro non è se non un cesto di vimini, riempito fino all’orlo con 60-100 oggetti “non strutturati”, ossia oggetti di uso comune di materiali naturali quali legno, metallo, tessuto, ceramica.
Via libera quindi a mollette, pigne, tappi di sughero, scatole di legno, limoni, mele, noci, spazzolino da denti, palle di lana e tutto quello che la fantasia può offrirci.
I bambini siedono di fronte al loro cesto e cominceranno ad esplorare, toccare, portare alla bocca, sentire le consistenze, i profumi.
L’adulto è presente nel suo ruolo di osservatore e contenitore delle emozioni e delle richieste non verbali. E’ quello che in psicologia chiamano la “base sicura” dalla quale allontanarsi alla scoperta del mondo e alla quale tornare in caso di bisogno.
Essa non dirige, non offre, parla il meno possibile. Sembra facile, vero?
Eppure nei miei anni di formazione ho faticato molto per imparare a non intervenire, a non voler risolvere tutto e subito, a tenere a bada il bisogno di parlare per riempire i silenzi. Eppure i silenzi parlano, specie quelli dei bambini.
E osservare, senza “far fare come faremmo noi” o “come si fa perché è così”, è la chiave giusta per non interferire e bloccare la loro creatività.
Una creatività che andrebbe coltivata anche attraverso l’ascolto della musica: evocativa, rilassante, suggestiva.
In una sezione lattanti io non farei mai mancare talvolta un sottofondo musicale, Mozart in prima linea, ad accompagnare le prime esplorazioni e perché no anche i momenti di cura.
12-24 mesi
Ai bambini della sezione dei medi possiamo offrire l’elaborazione del cesto dei tesori: il gioco euristico, ossia sacchi di stoffa riempiti ognuno con oggetti dello stesso tipo, non lesinando sulla quantità così che ogni bambino abbia a disposizione un gran numero di oggetti, per ridurre al minimo le occasioni di conflitto in caso di contesa.
Ci si può sbizzarrire con materiali di recupero che vadano a stimolare i cinque sensi e che vadano a stimolare sensazioni diverse (caldo/freddo-morbido/duro-rumoroso/silenzioso).
A questo possiamo affiancare attività di manipolazione con materiali diversi quali pasta di sale, plastilina, pongo, acqua! I colori per la digito pittura (ma anche pennarelli, pastelli a cera, matite…), che poi spesso si traduce in bodypainting (è arte! nessuno avrebbe osato dire a Picasso di non dipingere Guernica! lo so, la tentazione di non farli dipingere di blu è grande, ricordate? osserviamoli!)
Il tatto, che meraviglioso senso, privilegiato dai bambini di quest’età, attraverso il quale possono toccare, stringere, accarezzare, tenere, lanciare! e ancora conoscere e fare e…lanciare, sì lo so!
Una pignoleria me la consentite?
Che lo facciate per mestiere o che lo facciate perché mamme, lasciate che siano i bambini a scegliere cosa diventerà quella palla di pasta di sale che daremo loro, che colore sceglierà per disegnare la sua mamma.
A noi fornire loro il blu, il rosso, il giallo, il viola, l’arcobaleno intero e quella tranquillità necessaria per dedicarsi alle arti, a loro scegliere di quale colore sono ora! La creatività esiste in questo spazio di libertà di scelta.
24-36 mesi
Come continuare ad accompagnare il processo creativo con il gruppo dei grandi? Proponendo le attività di pittura così come nel gruppo dei medi, aggiungendo magari qualche strumento in più: spugne, tempere, timbri, collage di foglie e elementi della natura. A proposito di collage: avete mai notato che se date a dieci bambini un foglio, un tubetto di colla e materiale come foglie nessuno di loro utilizzerà la stessa tecnica per raggiungere il risultato? C’è chi parte da destra, chi da sinistra, chi dall’alto.
Chi incolla solo le foglie marroni, chi solo le verdi, chi da un insieme di foglie costruisce una forma.
E’ questa la creatività!
E poi ancora cucinare insieme i biscotti! Seminare! Travasare!
E ballare, cantare, ascoltare la musica, costruire strumenti musicali. E il gioco dei travestimenti. E riciclare i materiali, inventare altro da quello che è (una scatola di cartone può diventare tutto !), vederne il potenziale.
In ogni gioco possiamo trovare e coltivare la creatività dei nostri bambini.
Non dimentichiamoci però di coltivarla prima di tutto in noi stessi.
Cerchiamo di cogliere le cose del mondo e le idee in modo nuovo, siamo coraggiosi e non giudicanti nei confronti dei nostri bambini. Non inibiamo la loro creatività con la paura di sbagliare.
E comunque sì.
Gli alberi sono azzurri e le nuvole marroni.
Io li ho visti ed erano bellissimi.