Ultima modifica 29 Settembre 2016
Il 21 Giugno prossimo entrerà l’estate. Nonostante i mesi di piogge abbondanti, un tempo che pare impazzito, il freddo dei giorni scorsi, ci siamo quasi. Tutti i media parlano della famigerata e odiata “prova bikini”.
E giù a digiunare per entrare nel costume che tanto ci piace, via a massaggi contro la buccia d’arancia, ostinata e caparbia amica dei nostri glutei e a bagni di sole, sperando che l’abbronzatura dorata ci faccia sembrare un tantino più sode.
Eppure, il problema della linea tanto sentito da quasi tutto il genere femminile dai cinque anni agli ottanta, può diventare ancora più serio se, l’eccessiva magrezza o l’obesità, compromette la fertilità. Ebbene sì, se si desidera un figlio che, dopo molti tentativi non arriva e si è troppo grassi o troppo magri, la ragione potrebbe risiedere nel peso eccessivo o eccessivamente scarso.
Una recente ricerca inglese, pubblicata sul Journal of Human Reproductive Sciences, afferma che “l’obesità riduce le probabilità di concepimento spontaneo e interferisce sulla stimolazione ormonale, riducendone le probabilità di successo.
Anche la Johns Hopkins University di Baltimore (Maryland), ha pubblicato sulla rivista Cell Metabolism uno studio che rileva come, nelle donne obese, l’ipofisi risponde ai livelli troppo elevati di insulina (sovraprodotta nelle persone a livelli patologici di sovrappeso) innescando una serie di disfunzioni ormonali che bloccano la funzione delle ovaie e danneggiano la fertilità.
Nelle donne l’obesità è una causa diffusa di infertilità ed è associata a cicli mestruali irregolari, delle volte poco frequenti o assenti. L’irregolarità del ciclo mestruale è associata spesso a una disfunzione ovulatoria che causa infertilità. Questa a sua volta può essere dovuta a squilibri ormonali, sempre dovuti al sovrappeso. Livelli ottimali di androgeni, estrogeni e di progesterone sono essenziali per concepire un bambino.
Inoltre depositi di grasso nelle ovaie possono interferire con lo sviluppo embrionale e causare aborti spontanei.
Ancora, nelle donne obese” l’infertilità potrebbe essere provocata dall’alterarsi della produzione degli ormoni steroidei che interferirebbe con la regolazione centrale del ciclo mestruale, determinando una riduzione del numero dei cicli, fino ad arrivare all’amenorrea”.
Il tessuto adiposo, secondo dati recenti, altererebbe il rapporto tra estrogeni e androgeni, diventando un ostacolo a una fisiologica procreazione. Mentre un peso troppo basso o eccessivo influirebbe sui cicli di riproduzione assistita producendo un minor numero di follicoli, e quindi di ovociti: le donne obese richiederebbero dosi maggiori di gonadotropine per la stimolazione ovarica e avrebbero una minor probabilità di successo del trattamento e un maggior rischio di aborto precoce dopo la fecondazione in vitro. Leggendo i tassi di fecondazione, si evince, infatti, che questi sono più bassi, la qualità degli embrioni risulta scarsa soprattutto tra le più giovani e si rischia un aumento degli aborti rispetto alle donne normopeso.
Prima di procedere con la procreazione medicalmente assistita è meglio quindi avere il giusto peso corporeo.
L’obesità e anoressia sono disturbi alimentari molto seri che interferiscono entrambi sulle capacità riproduttive. Nella maggioranza dei casi le donne molto magre (con un indice di massa corporea inferiore a 22), hanno un deficit di estrogeni e soffrono di amenorrea, causata da un’alterazione della regolazione centrale del ciclo riproduttivo.)
Anche negli uomini la fertilità viene influenzata dal peso corporeo.
Gli uomini obesi hanno, infatti, generalmente, un numero di spermatozoi inferiore che a sua volta riduce la probabilità di concepimento.
A parte la prova costume che è esteticamente trascurabile, ritengo che non è sia mai scontato affrontare il tema di una corretta alimentazione sana e necessaria per la salute. In particolare quando può inficiare la capacità riproduttiva.
Per un figlio si fanno innumerevoli cose, compresa una dieta ferrea, se serve.
Raffaella Clementi