Ultima modifica 11 Settembre 2020
Sono già 19 gli anni che l’umanità ha trascorso da quando nella mattinata dell’11 settembre un terribile attentato metteva in ginocchio gli Stati Uniti d’America.
Alle ore 8,45 (14,45 ora italiana), il cuore pulsante della Nazione, rappresentato dalla grande città di New York e dalla stessa capitale, Washington, rimaneva per diverse ore in ostaggio della follia omicida del terrorismo.
Un attacco agli States e contemporaneamente a tutto il mondo occidentale.
Oggi non è il tempo della retorica, di rievocare quello che successe quel giorno, perché i fatti sono noti a tutti.
Riassumiamo il pensiero del Papa Giovanni Paolo Secondo, che unendosi in preghiera con i fedeli dei tre continenti, inviava al popolo americano un accorato appello, definendo l’episodio un orrore inqualificabile, uno dei giorni più bui della storia, ma aggiungendo anche una nota di speranza.
Se anche la forza delle tenebre sembra a volte prevalere, il credente sa che alla fine il male e la morte non hanno l’ultima parola.