Ultima modifica 20 Aprile 2015
In una classe elementare di Sequino di Musignano è stato iscritto un bimbo autistico causando un fuggi fuggi verso altre realtà da parte dei compagni di classe, anzi richieste di cambiamento di sezione da parte dei loro genitori pena la richiesta di nulla osta per il cambio di istituto.
La direttrice scolastica, prima ha opposto un netto rifiuto, poi dietro le insistenza e le pressioni, ha informato il direttore scolastico regionale, che schierandosi al suo fianco, ha cercato di opporsi rendendosi disponibile ad inviare altri insegnanti di sostegno, ma nulla da fare, 7 alunni sono volati verso altri lidi.
Il ministro dell’Istruzione, informato dei fatti, si dichiara allibito e intende capire meglio l’accaduto, ma la soluzione non può essere cambiare sezione perché in classe c’è un alunno disabile.
Questi sono episodi spiacevoli che danneggiano gli italiani e la scuola tutta.
Perché?
Le parole e le intenzioni sono sovente belle, ma poi ci si scontra con la realtà.
Il ministro o chi, prima di lei, ha voluto inserire i disabili nel contesto di una classe, si è chiesto ed ha operato che questo avvenisse nel migliore dei modi, o ha solo pensato che sarebbe bastata un insegnante di sostegno ?
Sostegno che, ad onor del vero, non è offerto per tutte le ore della giornata per la solita cronica mancanza di fondi e così il tutto è lasciato alla buona volontà, all’improvvisazione del docente di turno.
Ora, c’è disabilità e disabilità, ci sono bimbi che non riescono a restare nei banchi, che vagano per la classe, che parlano ( o meglio emettono suoni) impedendo la normale vita scolastica, chi resta fermo e muto, chi…
E un docente che non ha le conoscenze adatte, che non può conoscere tutte le peculiarità di ogni tipo di disabilità è, spesso, impotente e il tutto si riverbera sugli alunni e sui genitori preoccupati.
Certo preoccupati per l’istruzione dei loro figlioli, perché è impossibile pensare che una sola persona, senza supporto, possa essere in grado di insegnare correttamente e completare il programma.
Di qui le richieste di cambiamento di sezione o, addirittura di istituto.
Invece di criticare aspramente l’operato dei genitori, stigmatizzandolo, sarebbe bene che chi può riflettesse seriamente su come migliorare tali inserimenti rendendoli produttivi sia per il disabile che per gli altri.
Riferendoci poi agli autistici sono persone dotate di sensibilità, fantasia ed hanno un talento artistico, di norma, superiore a quello dei comuni mortali e una situazione di disagio o la mancanza delle particolari attenzioni dal loro stato richieste, potrebbero subire notevoli involuzioni ed essere perduti per sempre!
Non di parole abbiamo e hanno bisogno, ma di fatti, di fatti concreti.
Nonna Lì