Ultima modifica 7 Novembre 2013
“Combatterò le disuguaglianze”. Il nuovo sindaco democratico, Bill de Blasio, di chiare origini italiane e meridionali (il nonno materno era un emigrato di Sant’Agata dei Goti, in provincia di Benevento), si è presentato con questa impegnativa promessa.
“Big changes”, grandi cambiamenti per New York. Nessuno degli abitanti della città “resterà indietro”. Per attuare questo programma, la sua agenda politica prevede più tasse per i ricchi e più servizi per le classi più deboli. Se tutto questo sarà mantenuto, la Grande mela, guidata da un uomo, simbolo della convivenza razziale e del progressivismo sociale (la moglie è un’afro-americana), si preparerà, nei prossimi anni, a vivere una stagione che potrebbe rappresentare una vera e propria svolta storica, ricollegandosi, in questo modo, a Fiorello La Guardia (the Little flower), altro italo-americano di grande successo, che resse la città di New York per diversi anni.
Sul neo sindaco, eletto con una schiacciante maggioranza, c’è una notizia insolita. De Blasio è il cognome della madre. Dopo la morte del padre, Warren Wilhelm, di ascendenze tedesche, egli ha adottato legalmente il nome attuale. Un meritato riconoscimento ad un paese, l’Italia, al quale ha reso omaggio subito dopo la vittoria.