Ultima modifica 10 Ottobre 2019
Secondo il pensiero Cinese, l’inverno è la stagione della “parsimonia” fisica.
Gli esercizi estremi non sono raccomandati in questo periodo dell’anno poiché si potrebbe disperdere troppa energia preziosa ma, altrettanto sconsigliato, è sospendere completamente l’attività fisica.
La pratica perfetta per questo periodo dell’anno é il Tai Chi, una combinazione di esercizi e meditazione che trova in Cina una pratica e un’esperienza piú che secolare.
A dire il vero i Cinesi ritengono che sia più corretto definire il Tai Chi come una “medicazione nel movimento”, poiché pare essere dimostrato il valore del Tai Chi nel trattamento e la prevenzione di molti problemi di salute.
Praticare il Tai Chi in inverno aiuta a conservare energia ed a mantenere il corpo in forma e in armonia . Viene considerato un ottimo esercizio fisico contro l’osteoporosi, e un valido aiuto per il sistema nervoso. Si pensa sia favorevole alla circolazione linfatica e allo stesso tempo, il movimento che deriva da questi esercizi, sia utile al metabolismo e alla funzione digestiva.
Qui a Suzhou è piuttosto comune nei parchi, vedere gruppi di persone che praticano il Tai Chi al mattino. Questa attività normalmente viene svolta all’aperto e penso che anticamente venisse praticato nel silenzio totale della natura incontaminata. Oggi giorno il silenzio e soprattutto il paesaggio incontaminato e salubre sono difficili da trovare da queste parti per cui ci si accontenta di parchi e dei lungo lago all’alba, sfruttando il poco tempo che precede l’inizio della frenesia lavorativa del mattino.
A differenza di altre attività fisiche, il Tai Chi non è qualcosa che si impara copiando meccanicamente i movimenti. E’ tutto molto più profondo e complicato di questo, occorre capirne il significato profondo e imparare a sentirne il flusso energetico che attraversa il proprio corpo per ottenere i migliori effetti.
L’unico modo che esiste per imparare il Tai Chi è quello di affidarsi all’esperienza di chi lo pratica da anni e ne ha fatto una disciplina di vita.
Esistono moltissimi istruttori ma io mi affiderei più volentieri all’ anziano signore cinese che incontravo tutte le mattine due anni fa facendo jogging sul Jinji Hu. Spesso mi fermavo ad ammirare la sua concentrazione, il suo equilibrio e l’armonia dei suoi movimenti.
Daniela Marzari