Ultima modifica 27 Febbraio 2014
Era un po’ che non vi portavo a casa dei Windsor.
Cerchiamo di rimediare subito.
Sbirciando tra le notizie dell’ultimo periodo che riguardano la famiglia reale inglese, il nome che ricorre più spesso è il suo: in effetti, il principe Charles in questi giorni è un po’ una trottola.
Sta prendendo parte a molte visite ufficiali, soprattutto per togliere qualche incombenza alla sora Betty che, oramai, ha una certa età.
Oddio, non che Carlo sia proprio un giovincello ma, diciamocelo, gli manca giusto il trono.
E’ il perfetto sostituto della regina, si butta a capofitto in ogni attività che gli chiedono di fare.
Anche quando, poveraccio, lo vestono con gli abiti tradizionali dell’Arabia Saudita e lo invitano a prendere parte alla danza delle spade.
E lui lì, buono e ligio al dovere di corte, si butta nella mischia, con l’occhio un filo troppo allucinato, e balla, senza scomporsi troppo, in una sorta di imitazione di Mr. Bean (e poi uno si chiede da dove i comici prendano ispirazione).
Una scena che chiamarla triste è farle un complimento.
Ma, insomma, tanto di cappello a Carlo.
Cosa non si deve fare per la famiglia, no?
Dicevo, gli manca giusto il trono.
Che, però, non si sa bene quando e soprattutto se gli toccherà.
Eppure, in un sondaggio dello scorso anno, una buona fetta di britannici vorrebbero proprio lui (e non William) come futuro re.
E, forse, è proprio da questo desiderio generale che nasce King Charles III, una nuova pièce teatrale che debutterà a Londra, all’Almeyda Theatre, il 3 aprile e che sarà in scena fino al prossimo 31 maggio.
La storia è ancora avvolta nel mistero.
Si sa soltanto che si svolge in un futuro prossimo e che racconterà i primi anni del regno di Carlo.
Ecco.
Quasi quasi vedo di arraffare un biglietto e di andare a vedere lo spettacolo.
Che, non so voi, ma ho come l’impressione che questa potrebbe essere l’unica occasione per ammirare Carlo con la corona in testa.