Ultima modifica 18 Giugno 2018
Torniamo sempre qui: la pornografia. Mille, mille volte ne abbiamo parlato, ma il punto, purtroppo, è sempre questo.
I video hot del web, i film della notte, molto spesso anche le chiacchiere tra amici, ci raccontano la sessualità come una gara mozzafiato.
Fatta di rincorse, urla, amplessi sudati, mille cose che ci portano a vedere il sesso come uno sport (anche faticoso), invece di un piacere, appagante e rilassante.
Per questo l’articolo di oggi, è dedicato alla lentezza.
È bellissimo, di tanto in tanto, fare l’amore come cavalli imbizzarriti, rincorrendosi per casa, rovesciando gli avanzi della cena dal tavolo, per lasciarci andare a un amplesso animalesco, ma questo non deve, a meno che non ci piaccia proprio tanto, diventare un obbligo.
Per diventare straordinari amatori, o fanciulle irresistibili, dobbiamo imparare a far le cose lentamente.
Il nostro corpo, la nostra mente, il nostro piacere, funzionano meglio a ritmi rallentati.
Proviamo a muoverci piano piano sin dall’ inizio, da quando cominciamo ad approcciarci al corpo del partner: dai massaggi delicati e profondi sulla pelle, guardiamo e tocchiamo ogni parte del corpo che sta al nostro fianco, lentamente, non tralasciandone neanche un pezzettino, scivoliamo lentamente uno sull’altro, vivendo appieno le sensazioni che ne derivano.
Se ci mettiamo troppa foga nella sessualità, il nostro cervello sarà impegnato a organizzare i movimenti, se lasciamo fluire le nostre emozioni e ci muoviamo come delle lumache, il cervello avrà un unico compito, registrare le nostre sensazioni di piacere e, quindi, moltiplicarle.
È un’idea quasi sconosciuta nella nostra cultura produttiva e consumistica.
Al contrario, gli orientali hanno il culto di queste cose. Funziona così per qualsiasi cosa: provate a pensare al cibo, quanto è più buono se assaporato con lentezza, o a un bacio, più è lento, più è piacevole.
Così proviamoci, la prossima volta che facciamo l’amore, invece di concentrarci sul risultato, viviamo le nostre sensazioni, i piaceri che il corpo ci dona, le emozioni che si generano dentro di noi, così scopriremo una nuova sessualità.
C’è un universo sconosciuto nascosto nei nostri sensi: esplorarlo è un’avventura sublime.