Ultima modifica 20 Aprile 2015
Se il buongiorno si vede dal mattino…
Vediamo un po’ le prime, primissime mosse di Renzi, da premier – s’ intende -, perché su quelle precedenti è meglio stendere un velo pietoso:
– scelta di ministri, a parte Padoan e Guidi, di cui sono note le caratteristiche, e quella dell’ esponente delle Coop (corporazione di parte), i nuovi brillano per la loro inesperienza,
– sottosegretari? quattro indagati e uno al centro di grandi polemiche,
– aumento delle accise sulla benzina,
– aumento della tasi.
Non basta?
Il “signore” ha precisato di voler dedicare tutti i mercoledì a una visita nelle scuole, seguendo un sentiero noto negli USA, peccato che loro se ne servano soprattutto durante la campagna elettorale che, se non sbaglio, da noi è terminata da più di un anno, oppure sono la riedizione del ventennio fascista?
A parte l’opportunità di queste visite, chi le paga?
Non penso che il premier provveda di tasca sua, non penso che neppure si ponga il problema: viaggi in aereo, scorta personale (10 uomini) straordinari della polizia, trasferte, cene e pranzi e chi più ne ha, più ne metta.
È vero che non sono somme sufficienti a risanare le precarie finanze italiane, sono solo gocce – è vero – ma di gocce sono fatti gli oceani.
E la riforma elettorale?
È servita a far salire a galla il dissenso interno al PD, quello che è evidente, per ora, è che anche lui, come altri prima di lui – Letta compreso – è dovuto scendere a compromessi, ha dovuto piegare il capo. Badate che il testo, che comunque deve ancora ottenere l’approvazione sia della Camera, sia del Senato, e che prevede due diversi tipi di normativa per eleggere deputati e senatori, non per questo è incostituzionale.
Sino quasi al termine della prima Repubblica, Senato e Camera avevano addirittura durata diversa, oltre a diverse modalità di elezione, ma, e questo è certo, se si dovesse ricorrere, dopo l’approvazione, alle urne, non si saprebbe non solo chi potrebbe governare, ma si avrebbero due camere con maggioranze non solo diverse, ma probabilmente, opposte.
E questo genererebbe il caos più assoluto.
Ma Cottarelli non ha presentato il suo piano triennale per la spending rewiew? E se sì, che fine ha fatto?
Dicono che governi da così poco, però ha trovato il tempo di recarsi in Tunisia, di fare week and a casa, di fare due visite scolastiche, ma non ha tempo per i veri problemi?
Io non ho fiducia ma, sapete, “spes ultima dea”. Spero e lo dico con l’ultimo filo di speranza.