Ultima modifica 13 Marzo 2014
Il tanto atteso Consiglio dei ministri di ieri è durato poco meno di due ore e nella conferenza stampa Matteo Renzi ha parlato di “cento giorni di lotta molto dura per cambiare” il Paese.
Tanti i provvedimenti:
- 68 miliardi di euro liberati entro luglio (22 miliardi sono già stati pagati dai governi precedenti) per i debiti della Pubblica amministrazione,
- 1.000 euro netti in busta paga per chi ha una remunerazione di meno di 1.500 euro al mese,
- una diminuizione del 10% dell’Irap per le aziende e che verrà finanziato con l’aumento della tassazione delle rendite finanziarie dal 20 al 26%, a esclusione dei titoli di Stato, con un gettito previsto di 2,6 miliardi,
- 3,5 miliardi per il rilancio dell’edilizia scolastica,
- 1,6 miliardi di risorse disponibili e già computate ai fini del Patto per la tutela del territorio,
- uno stanziamento da 1,7 miliardi per il Piano casa,
- la diminuzione del 10% del costo dell’energia per le Pmi.
Dove prenderà i soldi, è quello che un po’ tutti hanno chiesto.
Riducendo i costi della politica, le forze di Polizia e gli enti pubblici da eliminare o razionalizzare, mettendo all’asta 100 auto blu, tra il 26 marzo e il 16 aprile, e insieme alle consulenze, per Renzi si possono risparmiare 100 milioni.
Tagliando 500 milioni di stipendi di dirigenti, mentre 800 milioni di risparmi possibili deriveranno dall’acquisto di beni e servizi.
Renzi si mostra determinato e convinto dei suoi obiettivi. «Non si e’ mai visto un percorso di riforme così corposo e significativo e io dico che ,se non riesco a superare il bicameralismo perfetto, non considero conclusa la mia esperienza di governo, ma la mia esperienza in politica» ha dichiarato alla fine del suo discorso.