Ultima modifica 21 Aprile 2021
Si sposano, hanno figli, si separano, divorziano, ma, come recita la legge, restano SEMPRE GENITORI.
È l’interesse dei figli quello che prevale, i diritti dei genitori credono il passo a quelli dei figli, a loro restano preminenti i doveri.
Ma la realtà è ben diversa, soprattutto quando la separazione non è consensuale, soprattutto quando uno tende a prevaricare sull’altro, quando il padre o la madre dimenticano i loro doveri e mettono in primo piano i loro diritti, la legge, in questo caso è giusta? Le decisioni dei giudici sono sempre obbiettive?
O le ragioni del più forte, economicamente e caratterialmente, prevalgono soprattutto a causa dei migliori avvocati?
Quello di cui vi parlo è un caso limite, ma……..
Una giovane donna felicemente sposata (crede lei), con due splendidi bimbi uno di 3 anni, l’altro di pochi mesi che ha appena allattato, sente squillare il cellulare.
È un messaggio dai toni di un erotico spinto, fuori misura, rivolto da un uomo ad un uomo, suo marito.
Si accorge in quel momento che il telefonino non è il suo, lei e il marito li hanno uguali e lui ha preso il suo.
Il mondo le cade addosso, il messaggio è inequivocabile i due hanno una relazione.
La testa le pulsa dolorosamente, il cuore le batte all’impazzata, un tremito la scuote con violenza e si accascia stordita.
Non riesce a connettere, a pensare, ha bisogno di aiuto per il piccolo che tra poco si sveglierà dal sonnellino e deve andare a prendere il ‘grande’ dal nido.
Come una sonnambula telefona alla più cara delle sue amiche, perché venga a prendere i figli e li tenga con se per quella notte, poi si accascia e resta li, stordita, attonita.
Come in sogno sente la porta aprirsi: è il marito che subito appare preoccupato, spaventato nel trovarla in quelle condizioni.
Legge il messaggio e subito nega.
Nega disperatamente, nega l’evidenza, nega, nega, nega.
Finalmente crolla e si spiega.
Lui ha sempre avuto interessi diversi, pulsioni diverse, attrazioni diverse da quelle, da lui stesso definite, normali, ma lui voleva, disperatamente essere normale, non voleva, non aveva mai voluto essere gay, non lo ha mai accettato e aveva preso una decisione.
Aveva scelto un’ amica, una donna con la quale condivideva molte idee, principi e hobby e pensava, sperava di poterne condividere la vita, avere dei figli, vivere normalmente.
Lei si innamora, lui no, ma finge, si sposano e hanno un figlio.
La vita, secondo lui, scorre serena ma conosce un uomo.
È tentato, innamorato, scambievolmente, e intreccia una relazione che, nel suo intento deve essere clandestina, parallela alla vita normale che conduce, che vuol continuare a condurre.
E, per ribadire, per riaffermare la sua mascolinità vuole un secondo figlio.
Non vuole né separazione, né divorzio, intende continuare così, forte del fatto che sua moglie ha abbandonato, dietro sua insistenza, il lavoro e che dipende, quindi, economicamente da lui, che lei è rimasta sola e senza appoggi, mentre lui……..
Davanti alla sua fermezza pone i suoi dictat.
Nessuno dovrà sapere, in primis i suoi figli, il motivo della separazione.
Lascerà la casa, che peraltro è proprietà della moglie, e si trasferirà dal suo amante nella quale predisporrà una stanza per ospitare i suoi figli, presentando loro l’amante come un collega di lavoro che, per amicizia, lo ospita.
Lei è disposta ad allontanarsi dalla sua casa quando è il turno di lui a stare con i bambini, vuole evitare di traumatizzarli ulteriormente, vuole evitare che si possano accorgere dei rapporti che intercorrono tra i due uomini, vuole evitare che, nella loro ingenuità, possano parlare di atti, di modi che possano ad altri far nascere sospetti, visto che lui non vuole in maniera assoluta che i suoi figli vengano informati né ora né mai dice.
Ma lui no, lui ha i suoi diritti, lui……lui….lui….
Non vuole cedere su nulla, non vuole che qualcuna venga a conoscenza della sua omosessualità, non vuole essere discriminato, vuole……vuole ….vuole…….
Dice di star seguendo un difficile percorso, dice che il mondo ha sempre discriminato pesantemente gli omosessuali e che lui ha dei diritti.
Accusa la moglie di essere egoista, gravemente egoista e di avere una mentalità piccola e bigotta.
Non capisce perché non si possano mantenere le apparenze, crede che gli sia dovuto come una specie di risarcimento per tutto quello che le persone come lui hanno dovuto subire nel tempo.
La sentenza dei divorzio ha sancito il diritto di lui di avere con sé, nella sua dimora, i figli per un fine settimana alternato, 2 giorni infrasettimanali ogni 15, un mese di ferie e festività alternate.
Ha altresì stabilito un congruo assegno di mantenimento per i 2 figli e per la ex – moglie .
Tutto questo avveniva 12 anni fa.
Lei ha cercato e trovato una lavoro e, piano, piano un ottimo stipendio rinunciando subito all’assegno.
I due figli hanno capito il motivo del divorzio e continuano a vedere il padre, ma non lo stimano.
Non perché sia gay, ma, dicono loro, perché non è una persona degna, perché è un egoista, perché non ha rispetto dei diritti altrui.
Ma per la loro mamma non è una rivincita, anzi, soffre per i figli, per la delusione da loro sofferta, per colpa del comportamento del padre, ma non solo, se il giudice avesse accolto la sua supplica………..
Nonna Li
purtroppo c’e ne sono……….vigliacco è lui