Ultima modifica 20 Aprile 2015
Si dice che gli esami non finiscano mai ed è vero, la vita ce li propone di continuo e non sempre siamo in grado di superarli.
La paura degli esami è atavica, ci perseguita da sempre, da sempre ne sentiamo parlare e ne siamo contagiati anche quando non è il caso.
L’altro giorno una ragazza, parlando con un suo amico, esternava il suo “terrore”, diceva lei, per i prossimi esami di licenza media. “Pensa – diceva – che la prof pretende di interrogarci su quanto abbiamo studiato nei tre anni. Impossibile – proseguiva – è assurdo, un’inaudita pretesa. Come se non avessimo altro da studiare. Come se esistesse solo la sua materia”. E continuava protestando non si è mai visto prima una cosa simile, poi si accorse del mio sorriso e mi chiese: “Lei non ha mai fatto esami? Non ne ha mai avuto paura?”
Io di esami ne ho fatti molti -ho risposto- e il primo in seconda elementare, poi ci sono stati quello di terza, quello di quinta e, contemporaneamente, quello di ammissione alla scuola media, con programmi specifici e diversi tra loro. Il secondo in un contesto diverso e, per la prima volta, con dei professori, quattro per la precisione, noi che eravamo abituate ad una sola maestra! Poi quello di terza media ed infine la maturità. Come vedi sono tanti e, per tutti, ci interrogavano su tutto quello che avevamo imparato nei precedenti anni. Tutto di tutte le materie. Molte le prove scritte e quelle orali. Le commissioni poi, erano formate da membri esterni, con uno solo dei nostri insegnanti che fungeva da “aiuto”.
Ma terrore mai, solo la paura dell’ignoto, anche se ero preparata, ma insicura com’ero, non avevo la convinzione di riuscire a rispondere in maniera sufficiente alle domande, nessuna paura per le prove scritte. Anzi, mi sbaglio, alla maturità, essendo consapevole dell’insegnamento deficitario in una materia sono andata quel 2 di luglio, giorno del mio onomastico, con il cuore in gola, poi quando hanno dettato il testo di Tecnica, un misto di bancario-commerciale, mi sono calmata. Certo c’era sempre un po’ di timore, un po’ di ansia, ma non eccessiva e, sinceramente non capisco il terrore, in nessun caso poiché, se si è preparati un po’ di ansia è naturale, ma non se non si è studiato abbastanza, non è la paura ma la consapevolezza di non essere in grado di superare l’esame, che tiene banco.
Sapete chi mette in ansia i ragazzi? Noi mamme! Lasciatemelo dire per esperienza, perché siamo noi per prime ansiose e preoccupate per i nostri piccoli (anche quando tanto piccoli non sono) l’importante, l’ho imparato sulla mia pelle, è non farlo trasparire.
Davanti a loro dimostrare una tranquilla serenità, facendo loro capire, con i fatti più che con le parole, di essere sicure delle loro capacità, della loro preparazione, soprattutto quando non è molto vero, infondendo loro sicurezza ma non, e non solo, in tempi d’esame, ma sempre sin dal loro primo giorno di scuola.
Difficile? E’ vero ma, secondo voi, c’è qualcosa di facile nel nostro compito di mamme? A parte l’amore, s’intende.
Nonna Lì