Ultima modifica 16 Novembre 2018

Eccola qui, una delle mille domande impossibili a cui un genitore si trova a rispondere.

Il bimbo in questione ha circa otto anni.
Ha già capito che non ci sono solo cose e persone belle al mondo.
E questo è di per se piuttosto triste seppur inevitabile.

Ma come possiamo rispondere quando nostro figlio ci chiede cosa sono il bene e il male?
Come possiamo giustificare il comportamento cattivo di alcuni?

il bene e il male

A volte quando si incontrano bimbi che non si comportano bene è difficile far capire che non siamo tutti uguali.

Io ci provo dicendogli che ognuno ha una storia.
E che magari si comporta così perché non è abbastanza ascoltato.
Perché magari a sua volta ha incontrato dei bimbi o persone grandi che non si sono comportate bene con lui e ora lui pensa di dover agire allo stesso modo.

E poi il discorso si amplia e ci si chiede (anche da adulti per la verità): perché io devo comportarmi bene sempre, anche con chi non si comporta bene con me?
Già… perché?

Quando in realtà sarebbe molto più facile lasciarsi andare alla cattiveria, all’indifferenza, alle più tremende delle caratteristiche umane: l’egoismo e l’invidia.
Che danno il via ai peggiori istinti umani.

Ma la risposta per quanto banale è anche l’unica per me possibile.

Quando si guadano i cartoni ad esempio vorresti essere il super eroe amato da tutti o il cattivo tanto odiato? Fare il super eroe non è facile, devi resistere e lottare sempre.
Devi sacrificarti per gli altri ancora prima che per te stesso.
Quando aiuti un amico, o fai una sorpresa con un regalo.
Poi come ti senti? Come il super eroe un pochino no?

E per quanto difficile a volte, è una bella sensazione.

E alla fine non importa più quanto hai lottato per arrivarci. Conta il risultato. Sentirsi orgogliosi di se stessi e godersi la bella sensazione che ti da aver fatto qualcosa di importante per qualcuno. Che rende felice anche te.

C’era un film di cui non ricordo il titolo in cui un bambino per un compito di scuola faceva tre buone azioni e dava il via ad una catena per cui anche chi le riceveva doveva fare altrettanto ad altre tre persone.
E cosa accadeva? Con tre piccole cose, senza costume da super eroe il mondo intorno a lui cambiava. In meglio.
Senza costume visibile agli occhi ma dentro si, eccome.
Dentro il cuore.

E la felicità, la bellezza si spargeva a macchia d’olio rendendo i cattivi e le brutte cose intorno molto, molto più insignificanti.

Allora alla fine alla domanda perché dovrei comportami bene anche se non tutti lo fanno, la risposta è… Perché ne vale la pena.

Svalvolata ben riuscita. Precisa e attenta sul lavoro, giocherellona e sbadata in casa, tanto che spesso e volentieri dimentico le cose in giro (per fortuna mai marito o figlio).

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