Ultima modifica 18 Gennaio 2016
Natale è………..Natale?
C’e un modo per definire meglio questa ricorrenza?
Non è solo la massima festività della religione cristiana, ma, nei secoli è diventata uno dei, se non il più importante periodo dell’anno.
Dico periodo perché non è il solo giorno della nascita ad essere ricordato, ma viene preparato e seguito da una serie di antichi eventi, più o meno praticati che lo caratterizzano.
Natale con i tuoi, si è soliti recitare.
Perché il Natale normalmente si trascorre in famiglia, tutti raccolti sotto l’albero a spacchettare doni, dei quali non è importate tanto il valore intrinseco, quanto la loro presenza, quello che raccontano, quello che rappresentano.
Lo si trascorre festeggiando intorno ad un tavolo addobbato a festa, imbandito con piatti rappresentanti antiche ricette, antichi sapori, antiche tradizioni, che sono state fatte proprie, hanno subito aggiunte, modifiche adattamenti, ma che sentiamo nostre.
Chi vive nella stessa città dei suoi cari, forse sentirà di meno, o forse un diverso, bisogno di riunirsi proprio in quel giorno, ma chi vive lontano, chi non ha contatti ripetuti e ravvicinati, aspetta Natale per vederli, passare con loro qualche ora, per parlare, sapere senza chiedere, sentirsi in qualche modo coinvolti nella loro vita, sentirsi vicini.
Se poi si ha la fortuna di avere dei nipoti ancora piccoli si ha un bisogno quasi fisico di vedere il loro viso illuminarsi ala tua vista, di sentire due braccia tenere abbracciarti, di udire la loro voce festante.
Dico nipoti ancora piccoli non perché li si amino meno quando diventano grandi è che loro sono distratti da altre cose, altre persone, da altre esigenze, dalla loro vita che si svolge più lontana, non che loro ti amino meno, come del resto i loro genitori, ma hanno anche altro per la mente e…….i loro abbracci si fanno più rapidi, non meno calorosi, ma………
Tutti raccolti sotto l’albero scintillante di luci e di addobbi poco lontano il presepe……ecco il presepe.
Non è più presente i tutte le case, come Gesù Bambino che è stato soppiantato dal nordico, favolistico Babbo Natale, l’albero ha preso il sopravvento, l’albero e le decorazioni in tutta la casa.
Eppure, scoppia un caso se qualche preside o qualche insegnante vieta la sua costruzione in una scuola, facciamo fronte comune, gridiamo allo scandalo, pretendiamo che la tradizione del presepe rimanga anno dopo anno nelle nostre scuole, ci appelliamo ai nostri diritti, alla nostra tradizione se non alla nostra religione.
Non crediate che io sia d’accordo sulla sua abolizione anzi, la tradizione in casa nostra continua da ormai 48 anni, anche se il Natale lo trascorriamo in casa di nostra figlia anche se i nostri più cari amici sono lontani per tutto il periodo, anche se solo noi ne godremmo la vista, se mio nipote non lo dovesse vedere mai.
Questo non è importante, ci teniamo alla nostra tradizione alla nostra casa di Natale, per noi, noi due.
Trascorriamo il Natale, in famiglia, felici di godere anche se, a volte, solo per quel giorno la compagnia dei nostri cari del nostro piccolo-grande Angelo della sua mamma e del suo papà, godere della sua sorpresa nell’aprire i regali, del suo lieto correre dall’uno all’altro per mostrarli e, poi riprendiamo il treno con il suo viso negli occhi, e nel cuore, per giorni e giorni i loro visi, la loro voce.
Natale con i tuoi…………ma non sempre è così.
Penso a due miei amici che, per non trascorrerlo da soli, andranno in crociera, i loro figli hanno fatto scelte diverse, penso a Giulia che ha fatto un alberello piccolo, piccolo e, da sola, mangerà una fetta di panettone aspettando almeno una telefonata, penso a Luciana che li avrà tutti a casa sua e che, magari, si stancherà un po’, ma ne sarà felicissima.
Penso ai miei cari amici Cepta e Piero che voleranno in Irlanda per trascorrere il Natale con la loro figlia che, ormai, vive lassù e pretende la loro presenza.
Penso ……………
Che volete, Natale è Natale