Ultima modifica 20 Aprile 2015
Gli americani ci stupiscono sempre, questa volta è una americana Tracy Mac-Milland, che ha scritto un libro al femminile (?).
Non sei sposata e hai 38 anni? Se del matrimonio veramente non te ne importa e hai altri obiettivi, fatti tuoi, ma, se per caso, desideri sposarti, magari per sempre, allora sono cavoli….. amari.
Dice Tracy: “o sei un disastro, una superficiale, una pazza, un’egoista, una senza Dio, una sgualdrina o una stronza” (scusate, ma è letterale nel testo).
È un libro che fa della provocazione un’arma affilata, perché stigmatizza con raffinata cattiveria tutti quegli escamotages, quelle strade traverse che una donna prova per raggiungere una meta che sempre e da sempre le sfugge.
L’orologio biologico tichetta sempre più forte e ti avvisa che l’età è arrivata e perciò tu ti aggrappi al primo arrivato, dice lei, non importa se alcolista, sposato con più figli, se ha una donna, se non ti fermi e invece concedi tutta te stessa al fine ultimo del matrimonio a tutti quelli che incontri, se usi il sesso con la presunzione di legare a te, finalmente, qualcuno, lei pensa a te come ad una sgualdrina, una che si vende per un anello.
Dietro ogni angolo, continua, come Diogene, cerchi un uomo, uno qualsiasi e che sia un mammone inveterato o un misogino non importa, tu ci tenti, provi… perciò sei un disastro
Non dice che sei da ricovero o da cure psichiatriche, ma ti chiede di riflettere sulla validità di tempestare di messaggini, telefonate e e-mail il tuo lui del momento e via discorrendo .
Ma, contestualmente ti dispensa consigli per tenerti stretto un lui, lasciandolo libero di vivere, non spiandolo o controllandolo o facendo scenate melodrammatiche, perché, così facendo, si terrorizzano e scappano a gambe levate (e chi non lo farebbe dico io).
Ma Tracy è convinta che il detto dietro un grande uomo c’è una grande donna, per un uomo sia più che vero, che più del sesso, cerchi una donna che lo accresca spiritualmente, che lo sostenga, che lo aiuti, senza rivendicazioni, ad affermarsi.
Ma le donne …non lo fanno …e gli uomini scappano e le donne rimangono sole.
E perché no? Perché non saltare da fiore in fiore se è quello che vogliono, se non nascondono se non a loro stesse che essere Libertine è il loro desiderio, che una vita, così detta normale non fa per loro.
In fin dei conti, oggi, una donna può lavorare, vivere una vita da single anche molto piena e interessante, se è quello che intimamente desidera, non deve sposarsi per sopravvivere come accadeva sino a non moltissimi anni fa.
Fin qui il volumetto, ma è vero?
Le donne, ad imitazione degli uomini desiderano unicamente divertirsi? Folleggiare, cambiare continuamente partner, magari solo per poche notti, si sentono così pienamente appagate visto che oggi possono tranquillamente (finanziariamente parlando) bastare a se stesse?
Certo la ricerca spasmodica di un partner qualsiasi è, oggi, alquanto anacronistica.
Certo un marito (amato) e dei figli rappresentano il completamento di una donna, un’esperienza totale, ma…..ricordandosi sempre di vivere un po’ anche per se, senza egoismi, ma nella pienezza del proprio io, con un lavoro, degli hobbies e quant’altro si desideri soprattutto bandendo dal proprio vocabolario la parola sacrificio, perché una vita pienamente vissuta è colma di scelte e prove, ecco non sacrifici parliamo di scelte, scelte consapevoli.