Ultima modifica 11 Novembre 2015
Che cos’è Uber, il servizio di auto che negli ultimi tempi ha scatenato le ire dei tassisti milanesi? L’idea nasce negli Stati Uniti da Garret Camp, già noto per essere ideatore di Stumble Upon, Travis Kalanick e Oscar Salazar ed è un servizio che permette di prenotare un’auto con conducente via smartphone utilizzando un’applicazione, provvisto di sistema di localizzazione e pagamento tramite carta di credito.
Nel momento in cui, quindi, c’è bisogno di auto, si avvia l’applicazione e si fa richiesta. Dallo smartphone parte la “chiamata” e viene inviata l’auto più vicina al luogo da cui è stata fatta la richiesta. C’è anche un “tassametro”, che fornisce in anticipo un preventivo: se l’automobile viaggia in media sotto i venti chilometri orari si applica una tariffa a tempo, se la velocità è più alta si va a distanza. Una volta giunti a destinazione, non si deve pagare l’autista, visto che nel momento della registrazione si forniscono i dati della carta di credito da cui i soldi vengono scalati.
In Italia Uber è arrivato nell’aprile 2013 a Roma e Milano, utilizzando berline blindate. Il costo è di norma superiore a quello di un semplice taxi, con tariffe superiore anche del 20%, l’app è stata ben accolta da chi ha più dimestichezza con la tecnologia perchè cambia il modo classico con cui ci si sposta all’interno delle città. Uber è un servizio di noleggio con conducente che integra al semplice servizio di trasporto la possibilità di usufruire di un’assistenza maggiore.
Indipendentemente da tutte le critiche che sono arrivate da più fronti, non sta a noi decidere dove sta la ragione, saranno gli organi competenti a stabilire i termini di legalità del servizio di Uber, noi possiamo dirvi che lo abbiamo provato in più di qualche occasione e ci siamo trovati molto bene. Macchine lussuose, pulite e confortevoli, conducenti gentili ed eleganti in completo che ti aprono la porta e ti seguono a completa disposizione fino al raggiungimento della destinazione. Inoltre, a nostro avviso, il costo non supera di molto quello di un normale taxi e si usufruisce di un servizio molto più completo. Forse i tassisti prima di accusare Uber di concorrenza sleale dovrebbero farsi un’esame di coscienza e alzare il livello di servizio offerto e così magari temerebbero meno il confronto.
Voi lo avete provato? Cosa ne pensate?
Elena