Ultima modifica 4 Gennaio 2016
Milano, una domenica pomeriggio qualsiasi.
Cammino mano per mano con mio figlio, giriamo per la città, senza meta, curiosi di vagabondare per la nostra Milano e vederla con occhi sempre diversi. Ma quello che vedo oggi non mi piace. Vedo sporcizia e degrado in ogni dove.
Facce sinistre che mi guardano, mi scrutano, mi osservano.
Si vede che mi disprezzano. Perché non sono coperta da un velo dalla testa ai piedi? Perché indosso una minigonna, felice di potermela permettere? O è perché dalla mia borsa semi-aperta si intravede il portafoglio?
Fingo di non pormi neanche la domanda, con noncuranza chiudo la zip, stringo i miei averi sotto al braccio, lancio un sorriso di sfida a chi mi sta guardando. No, non guardando, fissando. Con insistenza.
Ma io me ne frego, me ne sono sempre fregata, guardo da un’altra parte e continuo a camminare. Ma lo scenario non cambia. Extracomunitari, sbandati, spesso entrambe le cose insieme. Mi giro, e mi sembra che siano ovunque. Contengo l’ansia che cresce e rischia di soffocarmi, mi sforzo di sorridere e pensare ad altro. Ma la mano di mio figlio mi stringe con più forza. È spaventato. “Mamma, andiamo via, non mi piace qui”. Mi accorgo che nello sforzo di ignorare la realtà ho volutamente sorvolato il fatto di essere l’unica italiana che cammina in questa piazza. Sforzandomi di non ascoltare, ho ignorato le voci che mi attorniavano, alte, insistenti, in una lingua sconosciuta. Non voglio pensare che ce l’abbiano con noi, ma non capirle mi spaventa comunque. Sento parole vibranti e suoni consonantici, duri, gutturali. Come una frusta.
Mi sorpassa una donna completamente velata, nulla è distinguibile in lei. Sarà davvero una donna? Lo zaino che stringe la sua mano è semplicemente uno zaino? Penso alle brutte notizie date in televisione, agli allarmi bomba, alla mia paura, ogni sera, mentre ascolto il tg.
È la mano di mio figlio che mi riporta alla realtà, mi fa girare sui tacchi e camminare verso casa.
Ho voglia di sentire i sapori e gli odori della mia terra, ho voglia di girare per la strada e capire ciò che la gente dice intorno a me. Voglio camminare sicura, e soprattutto voglio che lo faccia mio figlio. Per questo, sabato 18 settembre, parteciperò alla manifestazione della Lega, io e tutte le altre persone che vogliono far sentire la propria voce. Che dicono basta a Mare Nostrum e ai 120 mila immigrati che sono stati portati qui. Spesso privi di assistenza e di cure, lasciati a loro stessi,a bivaccare per strada, a giudicare le persone come me.
La manifestazione partirà da Porta Venezia alle 16 e 30 e arriverà alle 18 in piazza Duomo, per costringere il Governo a prendere dei provvedimenti per arginare il problema dell’immigrazione nella mia città.
Milano, 18 settembre, #iocisarò.
Monica Volta