Ultima modifica 20 Aprile 2015
Queste le parole della madre di David, il giovane ucciso senza un perché da un individuo ubriaco.
Chi non ferma chi? Gli ubriachi?
In nome di quale distorto senso di privacy o di libertà si permette ad una persona completamente ubriaca, conseguentemente molesta, di vagare di bar in bar alla ricerca di un ulteriore bicchiere di alcool?
Una persona che non è più in grado di governarsi, con la rabbia che monta dentro ad ogni, giusto rifiuto?
Forse, se avesse posseduto un’automobile, si sarebbe messo alla guida e oggi, forse, dovremmo piangere più vittime.
Forse, qualcuno trova inutile perseguire gli ubriachi: che volete sono solo molesti e, in fondo, in fondo, non fanno male a nessuno!
Forse la scusante è che gli ubriachi sono troppi o che una notte in gattabuia non risolve il problema?
Sbagliato!
Per quella notte, per le tante uniche notti, verrebbe salvata la vita alle loro potenziali vittime, vi sembra poco?
Ma, nel caso di David, c’è molto di più e di infinitamente più grave: l’assassino, perché di assassinio si tratta, non avrebbe dovuto trovarsi lì.
Non in quella piazza, non a Terni, non in Italia!
Era stato privato del permesso di soggiorno ed espulso dal nostro paese in seguito a numerosi reati da lui compiuti!
Domanda: il decreto di espulsione è stato eseguito?
Mistero!
Alcuni media lo confermano, altri lo negano, altri passano la cosa sotto silenzio e ci lasciano nella nebbia più assoluta.
Forse chi lo doveva eseguire non lo ha fatto, forse chi aveva emanato il decreto se ne è completamente disinteressato, forse…chissà se verrà mai fatta chiarezza, l’importante sarebbe che, d’ora in avanti, tutto fosse eseguito legalmente, ma con la massima solerzia.
Si può sperare? Mah….
L’altra ipotesi è ancora, se possibile, più inquietante: l’uomo è stato correttamente espulso, ma è ritornato!
È sbarcato a Lampedusa forse a bordo di un barcone fatiscente o, addirittura, a quello di una delle nostre navi salvatrici!
Avrebbe, dicono, declinato generalità diverse, ma non eravamo in possesso delle sue impronte?
Anche se così fosse il marocchino, questa è la sua nazionalità, può non aver aderito alla richiesta di rilevarle al momento dello sbarco, e, secondo le nostre norme, non sarebbe obbligato!
Meraviglioso!
Sapendo con quale facilità escono dai luoghi di ‘soggiorno’ gli immigrati, sarebbe stato libero di restare sul nostro territorio.
Questa è la sicurezza di cui si è tanto vantato il nostro ministro degli Interni?
E se fosse stato un terrorista???
Però, però qualcuno, come non si sa, ha scoperto la sua vera identità, e cosa è successo?
Il signorino, ben addestrato, per evitare l’espulsione, ha chiesto asilo politico.
Asilo politico? Ma il Marocco non è un paese in guerra è, forse, il paese africano più libero e tranquillo.
La richiesta è stata, conseguentemente, respinta, ma lui ha opposto reclamo, e allora, nel frattempo che le autorità preposte lo esaminino, gli è stato rilasciato un permesso temporaneo!
A norma di legge, s’intende, ma questo significa che un individuo che ha commesso reati nel nostro territorio e già espulso può tranquillamente soggiornare nel nostro paese, libero come l’aria, e delinquere, in attesa, che qualcuno decida…
Lui ha ucciso un ragazzo e a questo, purtroppo, non si può porre rimedio
Ma qualcuno deciderà di cambiare la normativa e rendere effettivamente più sicura la nostra vita?
Non abbiamo bisogno di buonismo né di intolleranza, abbiamo urgente bisogno di legalità e di fermezza, di regole meno stupide che possano e debbano essere rispettate.