Ultima modifica 18 Aprile 2015
La settimana scorsa sono stata a Firenze, anzi no, comincio dal principio. Qualche settimana fa son stata in centro a Roma. Ho passeggiato per i miei amati vicoli adiacenti piazza Navona e complice anche un pessimo gelato mangiato in una storica gelateria ora in mano a stranieri, ho riflettuto sulla decadenza della nostra città e sulle pessime conseguenze che questo può avere sull’immagine che i turisti si portano a casa.
Io credo che i turisti vengono nella nostra adorata Roma per godere delle meraviglie che la storia gloriosa ci ha lasciato, ma anche per scoprire l’italianità, per mangiare italiano, comprare prodotti italiani. Ma a Roma è ancora possibile?
La nostra città e quel che forse fa più male, il nostro centro storico è invaso da stranieri che hanno rilevato qualsiasi tipo di attività, dalla ristorazione, alla vendita di souvenir, alle frutterie. E non parlo di venditori ambulanti o di paninari che con i loro furgoncini vendono cibo persino su via dei Fori Imperiali, no. Parlo dei ristorantini nel cuore della città, dove difficilmente ti accoglie un proprietario romano, meno ancora un cameriere romano, quasi mai un cuoco romano. Ma dov’è finito il nostro orgoglio? Il nostro vanto nel mondo?
La settimana scorsa sono stata a Firenze, ho fatto una passeggiata frettolosa, ma abbastanza lunga nel centro della città. Ho respirato tranquillità, ordine, pace e questo direte voi è normale essendo mooolto più piccola e meno frequentata dai turisti rispetto a Roma. Vero. Ma non solo questo. Passeggiando per Firenze ho visto il made in Italy, ho visto gli artigiani che ancora lavorano la pelle, le botteghe orafe, i calzolai. Ho visto negozi di ogni genere e mai uno straniero a gestirli. Ho visto persino frutterie gestite da giovani italiani. A Roma esistono ancora? Esiste una frutteria gestita da un italiano? Se la conoscete avvisatemi.
Ho capito anche perché il presidente del Consiglio Renzi, ex-sindaco di Firenze, parla spesso di made in Italy. Lui il made in Italy lo respirava ogni giorno a Firenze, perché lì esiste ancora. Non so se per merito di Renzi, ma esiste. Certo non voglio con questo dire che tutto va bene a Firenze, solo chi la vive davvero può dire e giudicare. Io dico quello che da turista mi ha lasciato. L’impressione che mi son portata a casa. Ed è di quella che parlo, dell’impatto del turista nell’uno e nell’altro caso, a Firenze e a Roma.
Son tornata a Roma col cuore pieno di tristezza perché la nostra città dovrebbe eccellere nell’esportare il made in Italy, dovrebbe essere l’orgoglio della nazione, il cuore pulsante dell’italianità. E invece…
Ci lamentiamo che all’estero associno l’Italia a “pizza e mandolino”, il guaio è, cari miei, che purtroppo tra un po’ non saremo più manco quello!!
Federica
Ciao Federica, sai bene cosa penso, presto torneremo tutti un passo indietro a riscoprire mestieri antichi e dimenticati, che ancora sembrano poco remunerativi, ma domani saranno l’unica alternativa alla mancanza di lavoro. Non conta la localizzazione geografica! un bacio