Ultima modifica 30 Ottobre 2017
Un sabato pomeriggio di sole di primo marzo, siamo scesi a passeggiare vicino al Tevere, dall’altro lato però, non quello della pista ciclabile, quello tenuto meno bene. Da Ponte Sisto abbiamo passeggiato fino a poco dopo il Ponte Palatino per ammirare la Cloaca Massima.
La camminata è di 1,4 km circa un quarto d’ora di cammino, che con 3 figli diventano automaticamente 90 minuti di domande e curiosità sul panorama circostante. E si può raccontare la storia dell’Isola Tiberina e ammirare le rapide del Tevere che scende lo scalino proprio sul fianco dell’isola.
Purtroppo sotto a Ponte Garibaldi abbiamo trovato una tenda e degli scatoloni ammucchiati e i gemelli soprattutto ci hanno chiesto se delle persone dormissero davvero “sotto i Ponti!” come dice sempre la nonna.
Comunque superato il ponte abbiamo ammirato Ponte Rotto che emerge dalle acque con quella sua arcata unica, testimone di un tempo che fu. Accanto al Ponte Inglese.
E finalmente abbiamo ammirato quel capolavoro di ingegneria romana che è la Cloaca Maxima purtroppo tenuta malissimo, addobbata di personaggi ubriachi e dormienti e onestamente ridotta a una discarica a cielo aperto.
Il percorso è sicuramente affascinante, ma decisamente a ostacoli: fango, bottiglie rotte, buste della mondezza lasciate a terra aperte e paura di brutti incontri come topi e pantegane. Roma può essere meglio di così.
Un dovere nostro di cittadini di tenerla pulita e un dovere delle amministrazioni quello di assicurare la sicurezza.
Arianna Orazi