Ultima modifica 10 Ottobre 2019
Da quando sono approdata qua in Cina, non faccio altro che sentire quanto bene alla salute faccia questo o quell’altro cibo. Sembra che la cucina asiatica sia composta unicamente da prodotti miracolosi!
Effettivamente, devo ammettere che per certi versi hanno ragione: conosciamo tutti i benefici effetti della soia, del tè verde e di una cucina basata su riso e verdure. Non per nulla uno dei libri sull’alimentazione che ultimamente hanno avuto più successo si chiama “The China Study” ed è basato su uno studio condotto nella Cina rurale.
Quali sono allora alcuni di questi particolarissimi e salutari alimenti che ho scoperto in questi primi anni di vita nel Celeste Impero?
Inizierei con la radice del luóbo (conosciuta in Italia col nome giapponese di daikon):lunga, grossa e bianca candida, ha il sapore di un ravanello e si può consumare si in insalata (grattuggiata in filamenti fini fini) che nelle zuppe (tagliata a rondelle). Sembra avere proprietà disintossicanti e bruciagrassi ed è adatto per questo ad essere consumato alla fine di pasti iperlipidici.
Poi ci sono funghi e funghetti, primo fra tutti lo xianggu (lentinula edodes, conosciuto anche col nome giapponese shitake), che è proteico, stimola il sistema immunitario, contiene sostanze che riducono la pressione arteriosa e favoriscono la riduzione del colesterolo. I funghi jingu (che sono conosciuti col nome giapponese enoki), filiformi e bianco candidi, che contengono antiossidanti, e vengono di solito usati per le zuppe, la più famosa delle quali è la quella di miso.
Un prodotto che anche in Italia sta avendo un discreto successo sono le bacche di Goji: qua in Cina sono usate come aggiunta nel tè, nelle zuppe e nei bolliti. Sono un concentrato di antiossidanti e vitamine C ed E, difatti da queste parti vengono anche chiamate “frutto della longevità”. In Italia si possono trovare in vendita online, ma ultimamente le ho viste perfino alla Coop. Se vi capita di vederle compratele: si possono anche mangiare “al naturale” e dicono che siano davvero un alimento miracoloso.
Verdure come lo yam o il taro, frutti come il dattero cinese o la papaia, spezie come lo zenzero o i semi di sesamo, girasole e zucca sono molto usate nella cucina cinese e navigando nel web possiamo trovare pagine e pagine che ne decantano le proprietà. Per non parlare delle alghe, che nella cucina naturale vengono ampiamente usate anche in Italia, ma che qui sono cibo comunissimo.
Inoltre, in Cina la medicina cinese tradizionale è intimamente connessa con la cultura quotidiana e non di rado ti sentirai consigliare di mangiare (o non mangiare) questo o quel determinato cibo perché “riscalda” o “raffredda”.
Poi ci sono i cibi strani, che a noi occidentali fanno un po’ storcere il naso.
La medusa ad esempio: ha proprietà rinfrescanti. Io ammetto che l’ho assaggiata… ed era anche buona! Se mi capita di ordinarla al ristorante non mi tiro indietro: è croccante e di solito viene servita tagliata a striscioline, in insalata.
Un altro prodotto acquatico, che non mi azzardo per ora a gustare è il cetriolo di mare (conosciuto in Italia con un nome molto meno lusinghiero), anche perché sembra avere proprietà benefiche solo per la virilità dell’uomo. La Cina è uno dei massimi importatori di questo prodotto, da tutto il mondo. E nel mercato sotto casa mia c’è un negozietto che vende esclusivamente confezioni di questi echinodermi, secchi o freschi, e non vi dico che prezzi: si va dai cinquanta ai settecento euro! Mah, si vede che funzionano?
Tartarughe e rospi sono comunemente venduti nei banconi del supermercato: credo si faccia il brodo e sono certa che qualsiasi cinese conosce le benefiche proprietà di questa ricetta. Io per ora ne sono all’oscuro e, ammetto, mi fanno pure un po’ pena. Chissà perché, poi, dato che i gamberetti li compro senza sensi di colpa?