Ultima modifica 15 Luglio 2019
E’ molto che voglio scrivere a proposito del Metodo Montessori vista la proliferazione di scuole primarie e dell’infanzia che utilizzano questo metodo. Premetto che non sono ancora specializzata (anche se intendo farlo a breve) e quindi la mia conoscenza è limitata da letture ed approfondimenti personali. Mi scuso quindi in anticipo per eventuali inesattezze,anzi, attendo commenti da chi invece ne sa di più!
Il concetto che ispirava Maria Montessori è che al centro dell’apprendimento c’è il bambino: il segreto della felicità del bambino sta appunto nel suo progresso e nell’apprendimento. Inoltre è la libera scelta del bambino, dei materiali, delle esperienze educative che realizza l’apprendimento.
Trovo questo concetto molto interessante e mi riempie il cuore; se mi fermo a riflettere, però, vedo che nelle nostre scuole, questo non sempre accade (parlo di scuola pubblica non ad indirizzo montessoriano, ecco perché sarebbe interessante ascoltare la voce di chi vive una realtà diversa). Spesso e volentieri corriamo dietro ad un programma da fare, ad attività da svolgere spesso in contemporanea a recite, concorsi ed altre iniziative. Vedo spesso nel nostro lavoro la fatica di terminare il libro, di finire un quaderno al mese di esercizi, di stare al passo con la classe parallela… non è bello, forse non dovrebbe essere, ma è la realtà che viviamo quotidianamente.
Maria Montessori diceva inoltre che il bambino dovesse apprendere in un ambiente ordinato. Le sezioni e le aule dovrebbero essere strutturate in modo che gli alunni possano sistemare gli oggetti ed i materiali didattici in mobili specifici: ad esempio delle librerie a vista dove del libro non si vede solo la costa con il titolo scritto piccolino ma la copertina di fronte. Ma nelle nostre classi è possibile tutto ciò? I mobili sono praticamente standard e lo spazio è sempre poco e riduttivo. Mi piacerebbe educare all’ordine, ma spesso è una lotta di pennarelli, matite colorate e gomme disperse nella scatola degli “oggetti ritrovati”.
Altri spunti presi dalla metodologia Montessori parlano di libertà di movimento e di libertà di scelta delle attività. E’ un bellissimo concetto ma poi a scuola bisogna stare seduti sui banchi altrimenti è un caos, un esercizio seriato di attività fatte in un determinato ordine (con poca scelta in realtà, se non durante i momenti liberi).
Quello che si può prendere come spunto e spaziare un po’ è la capacità di divertirsi nelle attività che si propongono, di differenziare la didattica utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione (nuove tecnologie, giochi creativi, attività pratiche…) per rendere più motivanti e meno aridi le attività proposte. Spesso ai bambini che dicono che non amano le scuola è perché le attività sono sempre fisse e poco varie e pensano che la scuola debba essere così.
Personalmente credo quindi che il metodo montessoriano sia concettualmente valido, che alcuni spunti possano essere praticati nelle nostre aule ma molti troppo lontani dalle nostre realtà, ma sarebbe bello conoscere anche le esperienze di chi conosce la realtà montessoriana più da vicino.