Ultima modifica 16 Aprile 2021

Il quinto mese di gravidanza ha inizio a 17 settimane e 5 giorni e si conclude a 21 settimane e 6 giorni.
È il mese che segna l’esatta metà del periodo di gestazione, si è nel vivo del secondo trimestre e per fortuna le nausee e la spossatezza del primo periodo sono un ricordo abbastanza lontano.

Gravidanza – Il Quinto Mese

Anche la pesantezza dell’ultimo trimestre è ancora abbastanza lontana per godersi in pieno questo momento della vita da futura mamma, che potrà appagarsi con coccole e relax in attesa delle fatiche che invece dovrà affrontare tra poco.

Gravidanza – Il Quinto Mese Cosa succede al bambino

Durante il quinto mese di gravidanza il bimbo nel pancione passerà dai 15 ai 25 centimetri di lunghezza (anche per lui è una metà traguardo raggiunta!).

La crescita sarà meno veloce, e lo sviluppo riguarderà principalmente gli organi interni.

  • L’udito si sviluppa maggiormente, e adesso avverte di più i rumori provenienti dall’esterno, che potrebbero turbarlo e farlo muovere bruscamente.
  • Nelle femminucce durante il quinto mese si formano le tube di Falloppio, le ovaie (con gli ovuli) e l’utero.
  • Si completa la formazione della colonna vertebrale, così come quella delle gengive, e cominciano a spuntare le prime radici dei dentini al di sotto di esse.
  • Le mani sono capaci di afferrare, il tatto è sviluppato al pari di un bimbo di 1 anno, compaiono le sopracciglia e il piccolo si farà sentire con calci ben assestati.

Da ora in poi la sua crescita sarà rallentata, adesso pesa circa 250-280 grammi, e comincerà a sviluppare anche il ritmo di sonno-veglia (alcuni dicono che i piccoli al quinto mese di gravidanza tendono invece a svegliarsi durante il sonno della mamma, forse per prepararla ai mesi che verranno!)

Gravidanza – Il Quinto Mese

Gravidanza – Il Quinto Mese Cosa succede al corpo della donna

In concomitanza con lo sviluppo del piccolo, l’afflusso sanguigno nel corpo della mamma aumenta, e questo potrebbe portare a una maggiore sudorazione.

A causa di tale sviluppo verso l’alto, alcune donne potrebbero cominciare a soffrire di reflusso gastroesofageo (risalita di acidi dallo stomaco all’esofago a causa dell’utero che comprime la valvola che separa questi due organi, il Cardias), e questo è un disturbo che potrebbe proseguire anche nei mesi a venire.

La pancia poi è oramai tutt’altro che piatta!

In alcuni casi durante il quinto mese l’ombelico potrebbe “uscire allo scoperto”, anche se non sempre succede, o non sempre succede in questo periodo.

Nel quinto mese la donna avverte un maggiore appetito, che può andare sedato a patto di non esagerare col fritto e col dolce.

Sempre durante il quinto mese si possono avvertire aumenti di secrezioni vaginali: è un normale comportamento della vagina e del collo dell’utero, che si prepara al parto.
Se però queste perdite sono esagerate, e di colore o odore diverso dal normale, è il caso di farlo notare al ginecologo durante la visita di routine.

Alcuni disturbi sono anche comuni nel quinto mese: pelle secca, cellulite, vene varicose, emorroidi, (soprattutto per gravidanze estive) tutti fastidi che rientreranno da soli, o con l’aiuto di sussidi come alimentazione, creme e cure farmacologiche (rigorosamente concordate con lo specialista).

Infine la mamma può cominciare ad avvertire le contrazioni, normali per il periodo ma a volte dolorose e fastidiose.

Gravidanza – Il Quinto Mese

Gravidanza – Il Quinto Mese Cosa  NON fare

Il periodo dal quarto al settimo mese di gravidanza è ideale per riprendere l’attività sportiva che le mamme hanno magari fatto durante i periodi antecedenti.

Passato il primo trimestre, e in attesa dell’ultimo, dove la pancia sarà ancora più ingombrante infatti, a meno che non vi siano particolari condizioni che vietano le attività sportive, riprendere il movimento, seppur con ritmi pacati, è un beneficio per mamma e nascituro.

Ovviamente saranno da preferire attività a basso impatto e ad alta utilità come le camminate o gli sport che apportano benefici di tipo aerobico e circolatorio (camminata, cyclette, nuoto, pilates, yoga), oltre alla ginnastica che va invece promossa sempre, quale quella pre-parto, magari con istruttori allenati ed esperti.
Anche in casa si possono poi fare esercizi per migliorare la propria condizione.
Tra tutti, utile per la preparazione al parto, è la ginnastica per rafforzare la zona pelvica: si tratta di contrarre i muscoli vaginali per renderli più elastici (mi raccomando di non confondere l’allenamento degli addominali con quello dei muscoli pelvici: per verificare che l’esercizio sia corretto quando contraete mettete una mano sulla pancia; i muscoli addominali non dovranno lavorare. 5 minuti tre volte al giorno, per poi aumentare nei successivi mesi sarà un ottimo allenamento).

Gli esercizi da evitare, neanche a dirlo, saranno quelli che presuppongono posizioni supine, che potrebbero schiacciare la vena cava e impedire il corretto afflusso sanguigno al feto e alla mamma.

In quei casi di gravidanze a rischio, o ove il medico abbia prescritto il riposo assoluto, è il caso di evitare qualsiasi tipo di attività.

Altri consigli riguardano l’alimentazione.

Proprio per alleviare i disturbi da reflusso si potranno provare prodotti omeopatici (sempre da concordare con il medico), altrimenti una alimentazione sana e frequente sarà utile anche in questo caso.

  • Evitate cibi che generano acidità come caffè, pomodori e altro e di tanto in tanto masticate una gomma o una caramella.
  • Bevete molto, aumentate il consumo di fibre per consentire una motilità intestinale, aumentate ma non di molto l’apporto calorico (circa 300-400 kcal in più al giorno).
  • Rispettate le 5 porzioni giornaliere di frutta e verdura (ben lavate) e evitate cibi crudi e insaccati, per scongiurare ogni rischio di toxoplasmosi.
  • Proseguite con l’integrazione di vitamine (se il medico lo prescrive) e acido folico, e aggiungete alla dieta una manciata di frutta secca, ricca di omega3 e proteine vegetali.

Gravidanza – Il Quinto Mese Esami da fare

Gravidanza – Il Quinto Mese

Durante il quinto mese, oltre alle analisi routinarie (al sangue e delle urine), andrà effettuato il toxo-test, come si scriveva in precedenza, per stabilire che non si abbia contratto la malattia.

L’ecografia sarà quella più importante: la fatidica morfologica, durante la quale il medico visualizzerà il corretto sviluppo degli organi e la formazione di tutte le parti del feto.

Se non lo si è ancora fatto, ed entro la 18^ settimana, il medico potrebbe prescrivere un’amniocentesi, un esame che indaga su possibili anomalie genetiche o cromosomiche, soprattutto in caso di ereditarietà familiare.

Tra la 17^ e la 23^ settimana lo specialista poi potrebbe prescrivere anche una flussimetria Doppler, che ha lo scopo di verificare, attraverso una ecografia particolare, l’afflusso di sangue alla placenta attraverso l’arteria uterina e l’elasticità di quest’ultima.

Infine una riflessione per tutte coloro che avessero deciso di donare il cordone ombelicale.

Il cordone ombelicale di norma viene gettato tra i rifiuti ospedalieri.
Da qualche tempo però si è verificata una sensibilizzazione all’argomento di donazioni di cellule staminali, di cui il cordone è ricco,e alcune strutture ospedaliere in Italia si sono attrezzate per questa procedura.

Nel caso siate interessate alla donazione, cominciate già dal quinto mese, o anche prima, a informarvi, affinchè la struttura che scegliete per il parto sia attrezzata.
Le cellule staminali del cordone ombelicale possono essere usate per la cura di molte malattie come quelle oncologiche, la talassemia e altre patologie sanguigne.
Dopo il parto dunque tali cellule vengono prelevate dal cordone ombelicale e depositate in strutture attrezzate alla conservazione. E’ un semplice gesto (anzi una semplice firma): mentre voi mettete alla luce il vostro piccolo, qualcuno potrebbe essere curato proprio dal suo cordone ombelicale.

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