Quando io e mia figlia parliamo di possibili fidanzatini e cerchiamo di immaginare che tipo di mariti sarebbero, mia sorella ci interrompe sempre bruscamente: “Ma ha solo sei anni, tu sei matta!”

Sicuramente il cuore di mia sorella non batteva per nessuno a sei anni, il mio, invece, sì e me lo ricordo molto bene.
Si chiamava Enrico, ricci biondi e occhi azzurri. Oggi è un alcolista incallito senza lavoro… forse come marito non sarebbe stato poi un gran che.

Non so perché, ma, da allora, il mio cuore è sempre battuto per qualcuno e non mi stupisco se anche quello di mia figlia è già in piena attività. Per me, l’amore, quello per i maschi, è stato un viaggio, anzi tanti viaggi, a cui a volte, ho fatto una recensione positiva, altre, molto negativa e altre volte ancora il viaggio è rimasto solo un progetto ma, si sa, ogni esperienza ha una lezione da insegnare e io ho studiato davvero molto.

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Quando sarà il momento, piccola mia, ti racconterò del mio primo bacio con Luca, gita da un solo pallino, durante il quale ero più interessata a prendere appunti sulla materia “Meccanica e fisica del bacio” che alla cosa in sé.
Era come se volessi fare pratica per non farmi trovare impreparata nel momento in cui avessi baciato quello da cinque pallini! Bè, forse questo non te lo racconterò…

Quando piangerai perché il tuo amore per un maschietto non è ricambiato, ti racconterò che a tredici anni mi ero presa una cotta stratosferica per Claudio, pluriripetente in seconda media, il capello unto e sbarazzino e il fisico alla Rocky Balboa. Allora ero convinta che il fatto di ripetere molte volte la seconda media l’avrebbe portato a diventare un esperto mondiale del teorema di Pitagora ma, invece, purtroppo, ho saputo che, ancora oggi, alla soglia dei quaranta, fa il garzone da un panettiere; forse è solo uno che ama approfondire gli argomenti!

Bene, questa cotta è durata due anni, un lasso di tempo considerevole se rapportato ai miei tredici, ma lui niente, ha raccattato qualsiasi genere di femmina ma di me proprio non ne voleva sapere. Che dolore allora! Credevo che lui fosse l’unico viaggio che volessi fare ma ora mi accorgo che lui sarebbe stato solo un ostello da backpacker, troppo poco per una che poi si è concessa viaggi in resort di lusso!

Ti parlerò anche del mio viaggio chiamato Dario, una specie di safari avventuroso, fatto di alti e bassi durato quattro anni. Lui, veramente, viaggiava con un’altra, ufficialmente, io però stavo in valigia buona buona e, ogni tanto mi faceva uscire a prendere aria per non rischiare che il mio cuore smettesse di battere!
Anche questo mi pareva l’unico viaggio desiderabile solo che oggi non so davvero come lui abbia continuato il suo di viaggio perché nessuno ha più sue notizie. Forse in prigione? forse in ospedale psichiatrico? forse in fuga dalla giustizia? Forse ha cambiato identità o è diventato donna? Sì, lo ammetto, mi piaceva andare a cercare le mete dei miei viaggi ai margini della società ma, no, questo magari non te lo specificherò!

Poi ti parlerò del primo vero fidanzato, un viaggio compiuto dall’inizio alla fine, del coraggio che a volte ci vuole per ammettere che il tuo cuore non batte più, e della difficoltà che comporta il doverlo spiegare ad un cuore che batte ancora ma che deve rispettare le circostanze.

Ti sussurrerò che, a volte, arriva anche il momento di sentir battere il cuore e basta, senza, per forza viaggiare. Poi, ancora un viaggio, l’ultimo prima di smettere di girovagare. Un viaggio partito con cinque pallini e finito con uno, ma che, in qualche modo, mi ha indirizzato verso la destinazione finale.

Capita che, ad un certo punto, la meta di un viaggio diventi casa, che il cuore che batte diventi amore e che quel maschio, così diverso da tutti quelli che hai sempre frequentato, diventi davvero il padre dei tuoi figli. Perché, in fondo, il mio cuore non è mai battuto per nessuno senza che immaginassi che tipo di padre sarebbe stato per te e, alla fine, a forza di viaggiare e leggere recensioni ti ho prenotato il migliore!

Francesca Rolle

Vivo in Val di Susa, un posto in cui ancora i vicini si scambiano i biscotti fatti in casa ed i bambini crescono insieme. Due figli, un marito, un diploma di sommelier e una piccola ditta che seleziona e rivende vini di qualità. Da qualche tempo, ho anche realizzato il mio sogno di creare un blog sull'enoturismo.

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