Ultima modifica 25 Ottobre 2017
Un buon genitore dovrebbe amare incondizionatamente suo figlio, che dorma o che faccia passare notti insonni, che si comporti bene o meno, che sia ubbidiente o pestifero, che ascolti o che provochi… Sempre!
L’amore non si concede con i se o con i ma, l’amore deve essere “comunque”, forte e sicuro tanto da permettere a nostro figlio di forgiarsi su di lui, di sentirlo sempre aleggiare come una presenza costante, un faro di inestimabile valore.
Purtroppo non è facile amare l’altro sempre, a volte l’amore va gestito in maniera razionale anche se può sembrare una contraddizione in termini: lasciare defluire la nostra parte emotiva che ci porterebbe ad avere una reazione inappropriata e riuscire così ad essere la famosa base sicura di cui tutti parlano.
Se questa base sicura c’è davvero, il nostro piccolo sboccerà sotto i nostri occhi vigili, non avrà timore di mostrarvi il meglio e il peggio di se perché solo con chi si ama veramente e onestamente si riesce a mostrare la vera essenza di noi stessi.
Tutto questo porterà ad accrescere la percezione del valore di sè, a riconoscere le proprie capacità e a credere in se stessi anche e soprattutto nei momenti bui.
Ciò non toglie che l’amore incondizionato sia a volte anche “dire no” e dare regole: tanti genitori scambiano l’amore con il dire sempre si, con l’essere la vittima predestinata di un piccolo tiranno.
Questo non è amore, ma lastricare la strada del proprio figlio di infelicità futura, perché la vita è anche regole, frustrazione, fragilità, è cadere e rialzarsi.
La percezione che valiamo qualcosa e che siamo in grado di affrontare le sfide della vita, ci permette di riconoscere in noi stessi capacità e risorse di inestimabile valore: come la resilienza.
La capacità di far fronte alle sfide del quotidiano cercando strategie efficaci, può avvenire solo con una buona autostima e credendo in noi stessi.
Diciamoci un po’ di sana verità: le complicazioni, i problemi e le sfide ci saranno, piccole o grandi, quindi ritengo utile e onesto insegnare ai bambini che a volte ci sono cose ardue e faticose da affrontare ma ce la si può fare comunque, magari con un aiuto, magari a strattoni, sicuramente con i propri tempi, ma si arriverà all’ obiettivo e mamma e papà saranno li ad applaudire i successi, per incoraggiare il cammino e a volte anche per piangere delle sconfitte!
Non si insegna nulla di buono con insulti o categorizzazioni, non credendo nelle capacità dei nostri figli, non esiste il bambino stupido o cattivo: esiste un bambino che si comporta male o che ha bisogno di sostegno nel raggiungere i propri obiettivi, ma esistono anche tanti genitori che non sanno riconoscere i propri limiti e fare autocritica rispetto all’importantissimo ruolo di cui sono protagonisti!
L’autostima è uno dei più grandi regali che un genitore dovrebbe fare al proprio figlio, purtroppo tanti genitori coltivano la propria molto più facilmente!