Ultima modifica 14 Ottobre 2019
Io sono letteralmente “malata” di X Factor
Adoro questo programma! Lo registro e me lo guardo poi con tutta la famiglia, figli compresi, ognuno ha il suo preferito e come ovvio che sia, dopo aver sentito cantare i ragazzi in gara esprimiamo il nostro giudizio esattamente come i giudici, confermando se per noi il cantante merita un SI o un NO!!
In quest’ultima edizione però mi accorgo sempre più spesso che il programma non può essere seguito dai bambini.
Le parolacce ed i doppi sensi sono all’ordine del giorno.
Arisa giovedì scorso era evidentemente ubriaca (o altro). E’ stata lei stesso ad ammetterlo il giorno dopo.
Se questo è l’esempio che diamo ai giovani mi sento un tantino presa in giro.
Di sicuro Arisa e gli altri suoi amici percepiscono uno stipendio che io non vedrò nemmeno nei miei sogni più lungimiranti. La cantante/giudice fa un lavoro stupendo, frutto della sua indiscutibile bravura, ma è pur sempre un lavoro.
Forse potrebbe metterci più impegno, forse prima di scolarsi una bottiglia semplicemente perché se l’è ritrovata in camerino, potrebbe riflettere sul fatto che sta per andare a lavorare.
Vorrei vedere se io mi presentassi in ufficio in quelle condizioni cosa succederebbe. Ma soprattutto, non sono certa che il mio capo accetterebbe le mie scuse sui social il giorno seguente.
Se mi esprimessi con il gergo di Fedez non durerei un giorno.
Fortuna che c’è Alvaro che mi sembra posato anche se troppo critico.
Ma soprattutto il grande, mitico, ineguagliabile Manuel Agnelli.
Lui sì che è un signore.
Si lo so mi faccio prendere… vi ho detto che adoro quel programma, ma torno sul pezzo.
Tutti siamo stati giovani e nessuno si permette di rinnegare il proprio passato passando per “bacchettona” però il mio pensiero è che questi ‘nuovi miti’ dei nostri figli si dimentichino troppo spesso che il mondo è cambiato, si è evoluto e grazie a internet e ai social tutto e alla portata di tutti, bambini compresi.
E sono proprio loro a subire i danni maggiori di questo ‘andiamo a comandare’.
I nostri figli sono spugne, assorbono tutto quello che vedono, quello che sentono.
I messaggi che lasciano questi personaggi non sono certo i migliori, per fortuna, spesso, i nostri figli si limitano a cantare senza riflettere sul testo, sorridendo quando è il momento della ‘parolaccia’ o della frase che ‘non si deve dire’… guardandoci innocentemente, quasi a voler dire: ‘ eh mamma.. non sono io, è la canzone che fa così”.
Puo’ valere per una canzone, forse, ma in una trasmissione televisiva no.
Puoi essere o fare il personaggio fino a che ti pare, ma devi rispettare il pubblico che seleziona il canale e paga per vedere uno show.
Se la legge è uguale per tutti allora io la lascerei a casa la signora Arisa.
Oltretutto con la storia degli “ormoni”, che si inventa ogni volta, sta effettivamente degradando il mondo femminile. E se lei ne è rappresentante io non mi sento di volerne fare parte.