Ultima modifica 14 Ottobre 2019

Fedeltà.

È un concetto che qualcuno relega tra le scorie di un passato ottuso e bigotto, tanto da volersene disfare, cancellandola dalle leggi che normano il matrimonio civile.

È ormai il retaggio culturale di una visione superata e vetusta del matrimonio, della famiglia e dei doveri e diritti dei coniugi, asseriscono ‘i colti’ che decidono della nostra vita.
Ecco perché  hanno presentato una proposta di legge, che ora attende di essere esaminata dalla commissione giustizia del senato e che consta di un solo articolo a modifica del 143 del codice civile che appunto tratta della fedeltà coniugale.

tradire

Mi chiedo che cosa sia per questi signori il matrimonio, quello civile, intendo, poiché per chi ci crede continua ad esistere quello religioso, che nella fede praticata, magari soltanto a parole, dalla maggioranza degli italiani è un vero e proprio sacramento con i coniugi protagonisti e il sacerdote che funge da testimone, raccoglie le loro volontà e ha dei rituali, contiene degli obblighi immutati nel tempo.

Ma parliamo del matrimonio civile che, spero, non si riconosca solo nella cerimonia suntuosa, negli abiti particolarissimi e sfarzosi, nel pranzo che raccoglie amici e parenti , nella musica, nel ballo, nei regali, e, last but not least, nel viaggio di nozze, magari verso esotici lidi, insomma nel più suntuoso dei cerimoniali possibile che, ai nostri giorni, prevede un wedding planner e un dispendio pazzesco di denaro.

Dunque, dicevo, che cos’è il matrimonio?

La risposta mi sembra semplice è un progetto, un programma di vita tra due persone che si sono trovate tra milioni e che si amano, che vogliono vivere insieme, che pensano, o meno, di aver figli, insomma è un cammino che si percorre e che dovrebbe durare tutta la vita.

Dico dovrebbe perché se le cose non vanno, esiste la separazione e poi il divorzio, che rompe e pone termine al progetto.

Io ho votato con convinzione a favore del divorzio, pensavo, forse stupidamente, che sia necessario quando la vita a due fosse diventata impossibile, quando uno dei coniugi si fosse rivelato indegno, macchiato di grandi reati, o quando, incapace di intendere e volere, fosse ricoverato, per il resto della sua vita in un manicomio.
Una decisione da assumere dopo una profonda meditazione, dopo aver esperito tutte le vie possibili per evitarlo.

Non si poteva certo prevedere, allora, che, normato il divorzio, questo divenisse sempre più praticato, creando alibi, rendendo più semplice la decisione di sposarsi, prendendola con leggerezza, tanto poi…

E, di volta in volta, sono state fatte piccole e grandi modifiche, si è reso sempre più facile e agevole il divorzio, si sono ridotti i tempi, sono nate le unioni civili.

n-wedding-infidelity-large570

Ora ci attende quest’ultima legge, se troveranno una maggioranza favorevole, magari trasversale, legge che solleva i coniugi dal dovere di fedeltà, con tutte le conseguenze del caso.

Si può, oggi, pensare ad un percorso comune, ad una vita condivisa se non c’è comunità di intenti, se ognuno dei coniugi le gestisce come vuole, se si accompagna per un’ora, un giorno o parallelamente con altra persona senza che l’altro coniuge possa aver nulla a ridire?

Gli estensori della modifica affermano che l’obbligo di fedeltà stabilito dall’art. 143 era reso necessario, quasi esclusivamente per la donna, dal fatto che solo lei poteva dirsi sicuramente madre, mentre solo la accertata fedeltà poteva attribuire la paternità al marito.

Ora la scienza ne da la certezza assoluta e perciò, scrivono sempre i relatori, può superarsi anche un obbligo che non può certo ascriversi tra i doveri da imporre con legge dello Stato.

Perché non può essere imposto?
Perché non deve far parte del sistema di vita di oggi?

Perché, infine, ci di dovrebbe sposare?
Solo per ottenere il diritto all’eredità? Alla pensione?
O a curare il compagno (a) ammalato o gestire la sua malattia?

Per i diritti degli eventuali figli tutto è stato già disposto, loro sono comunque garantiti nel migliore dei modi possibili, sia che siano nati dentro o fuori del matrimonio, che siano figli di conviventi o nati da una relazione saltuaria od occasionale.

Certo a loro sono assicurati molti diritti, diritti materiali, ma quelli morali?

È loro assicurata almeno una possibilità di avere un padre e una madre, vivere con entrambi e far parte di una famiglia?

O anche questa è una cosa obsoleta, un’ anticaglia, un retaggio del passato da far scomparire velocemente?

Direte, forse, che la mancanza, nel codice civile, di un obbligo di fedeltà, non è un’ imposizione ne un invito a tradire, ma è un sintomo, una concessione, un permissivismo che si aggiunge ad altri, senza tenere nel minimo conto che per sposarsi bisogna essere in due, in due si prendono le decisioni, in due si vive, e solo se all’amore e all’affetto si aggiunge la complicità e la comprensione il matrimonio continua.

E può sussistere questo se entrambi o uno di loro ha una sorta di autorizzazione a cercare… che cosa?
… sfogo sessuale? Diversità? Esplorazione? O cos’altro?

Non ditemi ricerca di amore, perché non ci credo.

Mi fa specie che il mancato inserimento dell’obbligo di fedeltà nella normativa relativa alle unioni civili, gabellatoci ( forse da qualcuno anche in buona fede) come segno distintivo della diversità delle predette unioni dal matrimonio, e questo per far si che una parte della popolazione le accettasse, senza troppe discussioni e polemiche, sia ora presentata come sintomo di un modello molto più avanzato che dovrà essere recepito dal codice civile.

Vale a dire che quello che doveva essere un segno distintivo diventa simbolo di arretratezza e stagnazione?

E come si dovrà comportare un marito (o una moglie) tradito, magari abitualmente o con episodi più o meno duraturi?

Sopportare le corna o cornificare a sua volta?

O dovremmo vivere nel caos senza regole o limiti? Torneremo alla legge del più forte?
E allora perché qualcuno si dovrebbe ancora sposare?

Ma, soprattutto, esisterà ancora la famiglia? Certo fin’ora era la base della convivenza civile, il nucleo fondante di uno stato, ma ci può essere una famiglia in queste condizioni?
Ma si tratta solo di fedeltà, che magari pochi rispettavano, la cui assenza portava molto dolore che la cancellazione dal codice civile non farà certo diminuire, anzi, ne potrebbe aggravare le conseguenze!

E, allora, perché non cancellare il matrimonio?

Sono una giovane ragazza dai capelli bianchi, un vulcano di curiosità con una voglia irrefrenabile di sorseggiare la vita, una fantasiosa e interessante signora piena di voglia di fare, dire, raccontare, condividere.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here