Ultima modifica 17 Giugno 2023
Eccoci ancora con il lunedì delle interviste!
Questa settimana tocca a una delle mie preferite. Lo so, non dovrei fare parzialità, ma è una piccola casa editrice emiliana, belli gli albi, belle le idee, i colori, simpatici i ragazzi che ci lavorano, perché non dovrebbe piacermi?
Insomma sto parlando di minibombo.
Albi particolarissimi, adatti dai 18 ai 36 mesi, ma anche oltre. Unici nel loro genere, i miei figli li adorano, ne abbiamo ben 15 in casa!
I minibombo li riconosci subito dai colori, i disegni, perfino il formato stesso del libro!
Se non ne avete neanche uno, mi tocca darvi bacchettate sulle mani!
Chiara Vignocchi, una delle autrici, si è gentilmente prestata alle mie domande.
Innanzitutto complimenti perché avete un catalogo di titoli davvero particolari e unici nel loro genere.
Ogni casa in cui c’è un bambino sopra i 18 mesi dovrebbe avere almeno un minibombo secondo me.
Albi che, seppur non cartonati, sono perfetti per essere maneggiati da un bambino!
Come nasce un minibombo?
Innanzitutto grazie mille per questi complimenti che ci inorgogliscono davvero!
Un minibombo nasce quando un’idea ci pare divertente, giocosa e semplice, adatta senza riserve ad un pubblico 2-6. A quel punto la limiamo, la asciughiamo, la sperimentiamo più e più volte su nostri personalissimi tester (non necessariamente piccoli!) e solo allora ci azzardiamo a pubblicarla, non di rado con grande curiosità sull’esito dell’impresa.
Silvia Borando ha vinto #sceltadiclasse2017 con il libro “Chi ha il coraggio?”, Confesso che a casa nostra è il preferito della piccola di Alice (lo ha amato da quando aveva un anno e mezzo).
Silvia è geniale con le sue trovate, dove trova ispirazione?
Silvia racconta spesso delle sue folgorazioni durante i viaggi in automobile: a quanto pare la sua fonte d’ispirazione principale!
Il resto del lavoro comincia molto concretamente dal foglio, dall’imbarazzo (o dal piacere a seconda dei casi) dello spazio da riempire, dalle prime tracce ben evidenti sulla carta.
Il suo pensiero è sempre legato alla fisicità dei disegni e alle loro implicazioni in qualsiasi forma di racconto.
Senz’altro alla base delle sue scelte c’è prima di tutto un motivo puramente autobiografico, perché questo è il suo modo di procedere fin da quando era piccola e in famiglia si giocava a progettare libretti. Si prendeva il foglio, lo si piegava, lo si spillava e si partiva ad inventare con un pennarello nero o una matita.
Se poi vogliamo invece metterla sul filosofico, l’intero progetto minibombo, di cui Silvia è ideatrice, è improntato a un principio di semplicità, chiarezza e leggibilità, in cui rientrano appieno i suoi gusti di grafica e illustrazione, tra cui i colori pieni, i pochi elementi sulla pagina e molta essenzialità.
Sul vostro sito, c’è la sezione Giochiamo con. Geniale.
A molti dei vostri albi è associata tutta una serie di giochi da fare scaricando dei modelli o per qualcuno addirittura un’app per cellulare.
Ci volete parlare di questa idea? Perché non tutti sanno che dopo aver comprato il libro devono andare a sbirciare il sito…
Il nostro progetto editoriale vive e si struttura sull’ idea che un libro sia un’esperienza aperta, potenzialmente senza fine, un punto di partenza per altre storie, altri racconti e nuovo divertimento.
Così, contemporaneamente alla fase di progettazione dei titoli cartacei, abbiamo pensato di rendere il più possibile concreta quest’intuizione, realizzando anche altre declinazioni dello spunto di base. In questo contesto si collocano il sito, contenente la nostra sezione Giochiamo con, in cui proponiamo spunti di gioco e attività manuali da realizzare a partire da ognuno dei nostri albi illustrati, e anche le applicazioni, destinate direttamente ai più piccoli e ad oggi un’esclusiva de Il libro bianco, di Forme in gioco, Dalla chioma e Grande Gatto Piccolo Gatto.
I due canali sono pensati per essere complementari ma non indispensabili l’uno all’altro.
Chi acquista il libro non necessariamente deve fruire dell’app e viceversa, così come i nostri suggerimenti online sono una serie di risorse che ci piace offrire a chi lavora/gioca con i bambini ma sono soltanto una possibile integrazione al libro.
Per finire, volete dare qualche consiglio ai genitori che si approcciano per la prima volta con questo mondo di lettura dinamica? Molti sono spiazzati, abituati come sono al leggere canonico: fiabe, storie o al più libri cartonati con poche azioni.
L’unico consiglio che sentiamo di darci, forse banale ma mai ribadito a sufficienza, è quello di scegliere sempre e comunque libri divertenti.
Se un libro diverte chi lo legge non può risultare noioso e privo di significato per chi lo ascolta, e finirà per essere coinvolgente anche se non ha una struttura espressamente dinamica.
Se poi ci si vuole letteralmente mettere in gioco, l’imperativo è “bando all’imbarazzo”.
Per divertirsi sul serio è indispensabile abolire vergogna e autocensura, cedendo anche alle richieste più singolari (come ad esempio quella di eliminare le pulci dal pelo di un gatto o di toccare un molle lumacone!).
Ringrazio tantissimo Chiara che ha risposto alle mie domande e complimenti ancora, continuate così!
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