Ultima modifica 25 Settembre 2023
E’ questa un po’ la filosofia che sottende l’allattamento prolungato.
OMS e Unicef raccomandano che i bambini vengano allattati esclusivamente al seno per i primi sei mesi. L’allattamento materno dovrebbe poi proseguire, integrato con cibi solidi, almeno fino ai due anni e comunque finché mamma e bambino lo desiderano.
Il vero allattamento PROLUGATO è quello che continua dopo i 2 anni.
E’ difficile stimare la percentuale di mamme e bambini che scelgono di proseguire oltre i 2 anni l’allattamento, soprattutto perché spesso non escono allo scoperto.
“Lo allatti ancora??,
Tra poco va all’Università!!,
E’ un vizio!!, Non sarà mai autonomo!..”
Queste sono solo alcune delle considerazioni più frequenti che esistono livello sociale su questo argomento. Ma è davvero così?
La prima cosa fondamentale da ricordare è che il tipo di allattamento e la sua durata sono una scelta della mamma, del bambino e del papà, dettata dalla loro conoscenza e dalle loro esigenze.
Nessuno deve intromettersi o giudicarli, al massimo sostenerli.
Indiscussi sono i benefici per mamma e bambino dell’allattamento al seno, ma forse non si sa che lo sono anche quelli dell’allattamento prolungato.
La natura ha creato un sistema meraviglioso, per cui il latte della mamma, oltre ad essere specifico per il proprio bambino, si modifica nella composizione seguendo la sua crescita.
Infatti il latte materno dopo i 2 anni è ricco di nutrienti che integrano e completano la sua alimentazione con i cibi solidi, contribuendo a soddisfare ancora il fabbisogno energetico del bambino.
E’ un latte ricco di vitamine, proteine e soprattutto anticorpi.
Dal punto di vista del bambino prevengono infezioni, patologie e allergie: è dimostrato che sono bambini che si ammalano di meno.
Nonostante venga spesso messo in discussione, l’allattamento prolungato non incide sull’autonomia del bambino e non crea una dipendenza eccessiva nei confronti della mamma. Il contenimento, la sicurezza data dalla costante vicinanza della mamma come guida, la possibilità di rispondere liberamente alle proprie necessità, la possibilità di svezzarsi naturalmente, sono tutti elementi che permettono al bambino di rafforzare la propria autonomia.
Dal punto di vista emotivo e relazionale l’allattamento prolungato è un regalo impagabile che una mamma può fare al proprio figlio.
Solitamente i benefici che un allattamento prolungato comporta per la mamma vengono presi poco in considerazione.
Non tutti sanno che previene il tumore al seno e all’ovaio (lavorando le cellule della mammella e dell’ovaio “invecchiano” e sono solitamente meno soggette ad una proliferazione maligna).
Inoltre diminuendo la quantità di calcio in circolo (poiché viene richiamato per costituire il latte) si riduce il rischio di osteoporosi durante la menopausa poiché durante l’allattamento l’organismo si abitua già a vivere con poco calcio.
Ogni bambino e ogni mamma hanno i propri tempi per svezzarsi naturalmente dal seno. Mediamente ciò avviene intorno ai tre anni, con una variabilità che può andare dall’anno ai quattro o più in rari casi.
Non c’è un’età precisa in cui i bambini devono svezzarsi, lo fanno quando sono pronti o quando la mamma deciderà che è il momento, e si svezzano tutti!
La gestione dei pregiudizi sociali non è purtroppo indifferente per una famiglia che ha compiuto questa scelta. Sarebbe opportuno diffondere una maggior consapevolezza su tutti i benefici a medio e lungo termine di un allattamento prolungato e uscire allo scoperto, sicuri della propria scelta condivisa e ragionata.