Ultima modifica 14 Ottobre 2019
Il free bleeding è tornato a essere un termine “virale” negli ultimi giorni, dopo avere conosciuto il suo apice 40 anni fa, e un debole ritorno di fiamma nel 2014.
Cosa significa free bleeding
Letteralmente significa sanguinamento libero. Bleeding, in questo caso, è un termine usato in lingua anglosassone per indicare il ciclo mestruale femminile.
Il free bleeding sarebbe dunque la “moda” di non usare l’assorbente durante il ciclo.
L’argomento non è proprio dei più interessanti a mio avviso, ma come dicevo è tornato virale. E così mi sono incuriosita. Volevo sapere come potesse tanto intrigare agli internauti questa cosa che le donne, alcune, abbiano deciso di fare a meno dell’assorbente in quei giorni.
La tendenza del freebleeding, a leggere in rete, nacque in un momento storico specifico. Erano appena passati gli anni ’60, c’erano gli hippy. E oltreoceano nacque questa corrente che manifestava contro il sistema.
Le femministe allora sventolavano motti che inneggiavano a uteri e via dicendo.
E quando avvenne che a causa di un tampone interno qualche donna fu colpita da sindrome da shock tossico, si inventarono questo movimento del free bleeding.
Ovvero dell’andare in giro durante il ciclo senza assorbente.
Cosa raccapricciante direte voi. E se non lo dite voi lo dico io.
Ma in un contesto come quello che ho descritto forse, dico forse, poteva avere una sua valenza. Aveva un significato. Oggi si discute del congedo mestruale piuttosto. Ma anche questa, a mio parere, è una battaglia che varrebbe la pena perdere, a dispetto delle femministe.
Il free bleeding tornò a farsi sentire anche nel 2015. Quando Kiran Gandhi, studentessa 26enne di chiare origini indiane, corse la maratona di Londra senza assorbente durante il ciclo.
Per protesta disse lei.
Per tutta una serie di ragioni ben dettagliate in un articolo che lei stessa scrisse, e che l’Huffington Post pubblicò in seguito. Potete anche non leggerlo se non vi va di sapere i dettagli della avventura di Kiran.
La cosa più bella deve ancora venire però.
Perché di free bleeding si è ricominciato a parlare di recente. Solo in Italia però.
Nel 2014 il sito web di imageboard 4chan aveva lanciato uno scherzo sul freebleeding. L’aveva chiamata #operationfreebleeding.
Sostenendo che assorbenti, tamponi e coppette mestruali fossero una imposizione maschile sulle donne studiata a tavolino per far loro spendere soldi e sottometterle.
E vai le nuove femministe a ri-cavalcare l’onda del freebleeding. Niente capendo che si trattava soltanto di uno scherzo di qualche troll furbo e divertito.
Ma ancor di più lo scherzo è, a mio avviso, riuscito in Italia.
Perché a vedere un poco in giro per scrivere questo articolo, ho capito, e se qualcuna ha fonti attendibili per smentirmi lo faccia pure (aspetto seriamente di esserlo) che il free bleeding, oggi, in Italia, proprio non esiste.
Non è uno scherzo.
Non è stato ri-ri-cavalcato da nessun movimento femminista.
Soltanto qualche testata, qualche blog, qualche giornale, qualche buontempone di lingua latina, ha deciso che era venuto il momento di riparlarne.
E così è tra i trend del momento.
Perché ne abbiamo scritto anche noi? Perché io ci sono cascata!
Però, a furia di cercare, ho trovato una serie di vignette fantastiche che raccontano il ciclo.
Per avervi fatto leggere fin qui, almeno questo ve lo dovevo…