Ultima modifica 23 Gennaio 2020
È di pochissimi giorni fa la notizia che la multinazionale del latte in polvere Lactalis ha ritirato 12 milioni di confezioni di prodotto a causa di 35 casi accertati di salmonella. E visto che noi Nuove Mamme abbiamo spesso parlato di latte artificiale, abbiamo voluto approfondire la vicenda anche stavolta.
Latte in polvere Lactalis: il fatto.
La Lactalis è il primo gruppo mondiale di prodotti caseario-lattieri. Per intenderci gli odierni proprietari dei nostri Galbani (primo gruppo del settore lattiero-caseario in Italia), Vallelata, Invernizzi, Cademartori, Locatelli e ultima Parmalat.
Lo scorso dicembre in Francia si sono verificati 35 casi di neonati colpiti da salmonella. Uno in Grecia e un altro in Spagna.
La salmonellosi è una forma di avvelenamento alimentare che comporta una serie di patologie che vanno da lieve gastroenterite fino a infezioni più serie. È potenzialmente più pericolosa in bambini o soggetti deboli o maggiormente a rischio
Responsabile, a detta delle indagini svolte, alcuni lotti ( si parla milioni di confezioni) di latte in polvere Lactalis. Prodotti destinati alla prima infanzia provenienti dalla fabbrica di Craon (Fonte: ANSA).
A inizio dicembre, dopo la scoperta del caso, Emmanuel Besnier, ad del gruppo, aveva confermato il ritiro di alcuni prodotti dai supermercati. Principalmente dalle catene Auchan e Carrefour.
Adesso però il caso salmonellosi da latte in polvere Lactalis sembra avere innescato una psicosi, e soprattutto una serie di manovre precauzionali.
Manovre che hanno portato l’azienda a ritirare dal mercato in 83 paesi 12 milioni di confezioni di prodotto.
Besnier si è anche preoccupato di confortare, in un’intervista, che l’azienda avrebbe risarcito tutte le famiglie danneggiate dalla contaminazione.
Fortunatamente da dicembre a oggi non è stato rivelato nessun altro caso.
Alle insistenti domande circa le centinaia di denunce arrivate dalle famiglie, l’ad ha tenuto a sottolineare che tutta l’azienda ha a cuore la sorte dei piccoli contaminati, e proprio per questo avrebbe collaborato in totale trasparenza con le autorità. Accusata di lesioni involontarie, la Lactalis rischia di dover risarcire milioni di euro alle famiglie.
Ma non solo. Si pensi al danno di immagine che rischia un tale colosso, oltre che una possibile denuncia da parte delle catene della grande distribuzione.
Non è da escludersi adesso che famiglie e società di GDO possano procedere con una class action nei riguardi della Lactalis.
La certezza adesso è che i prodotti per l’infanzia dell’azienda saranno ritirati dalla vendita, non solo per volere dell’azienda, ma principalmente per scelta delle catene, prima fra queste Intermarché, marchio francese di una catena di supermercati.
Catene che accusano la Lactalis di errori e confusione nella gestione di questa storia.
Il latte in polvere Lactalis era già stato nell’occhio del ciclone per casi di salmonella nel 2005. E secondo gli accertamenti il batterio esaminato negli ultimi casi di bambini contaminati sarebbe lo stesso scoperto allora.
Evento questo che porta la stampa più accanita a scagliarsi contro i controlli sommari che l’azienda fa nei suoi stabilimenti da diversi anni.
Anche il presidente Macron è intervenuto sul caso latte in polvere Lactalis, assicurando che lo stato è schierato a fianco dei consumatori per garantire la sicurezza alimentare di tutti i cittadini francesi ed europei.
Caso latte in polvere Lactalis: E in Italia?
In Italia una nota del Ministero della Salute precisa che tra i lotti contaminati indicati dalla Lactalis nessuno ha varcato il confine nazionale.
Il Ministero però, a titolo precauzionale, ha comunque sollecitato la Francia a dare tutte le informazioni del caso. (fonte: ANSA)