Ultima modifica 11 Aprile 2020
La dieta vegana è un regime alimentare sempre più seguito anche in casa nostra, patria di quella (la dieta) mediterranea.
È un grande controsenso, con la varietà di prodotti alimentari che il nostro stivale ci offre, ma è un dato statistico.
Un fatto però ha destato la nostra attenzione, attenzione di mamme.
E cioè che studi svolti da importanti ospedali pediatrici come il Meyer di Firenze e il Bambino Gesù di Roma avrebbero evidenziato una crescita smisurata di casi di deficit di vitamina B12 in gravidanza. Con un potenziale rischio di danni cerebrali permanenti per il neonato.
Al momento il legame dieta vegana e disturbi neurologici nei neonati è in fase di attenta osservazione.
Nessun allarme sostengono gli esperti.
Ma l’attenzione va alla crescita del fenomeno.
Secondo questi dati si è passati da 42 casi di donne in gravidanza con evidente deficit di vitamina b12 a 126 nel 2016.
I numeri sono emersi da un rapporto tecnico Simmesn (Società italiana per lo studio delle malattie metaboliche ereditarie e lo screening neonatale).
Dieta vegana e carenza di vitamina b12
Prima ancora di capire in che modo la dieta vegana può influire sullo sviluppo neurologico di un nascituro siamo andate a capire cosa è e che ruolo svolge la vitamina b12.
Semplicemente la cobalamina, o vitamina b12 svolge un ruolo determinante nello sviluppo del cervello durante la gravidanza. Per questo le donne in stato interessante ne hanno bisogno in molte quantità.
Questa vitamina è contenuta in alimenti di origine animale. Il corpo umano non riesce a sintetizzarla da sé. Deve assumerla attraverso nutrimenti.
Pesce, carne, pollo, uova e latticini.
Tutti alimenti assenti nella dieta vegana.
Giancarlo la Marca, presidente Simmesn e direttore del Laboratorio Screening Neonatale Allargato dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer di Firenze, lo ha raccontato a Repubblica.it.
“Il deficit materno di vitamina B12 oggi colpisce circa 1 neonato su 4.000, conta quindi più di 100 casi l’anno in Italia, che non sono affatto pochi”.
Numeri simili sono tipici di famiglie immigrate dall’India o dal Pakistan. Zone comunemente note per una dieta vegana dovuta per lo più a motivi religiosi.
Purtroppo però il fenomeno rischia di diventare importante a causa del sempre crescente numero di donne che anche in gravidanza segue una dieta vegana.
Dieta pericolosa, lo ribadiamo noi supportate da questi studi ufficiali.
Perché nei casi di donne incinte vegane è d’obbligo l’integrazione con la vitamina b12.
Scelta corretta dal punto di vista etico ma meno dal punto di vista nutrizionale. Anche se i vegani, ovviamente, non la pensano così.
E lo dicono anche i pediatri della Sipps (Società italiana di pediatria).
Una corretta alimentazione deve essere la strada seguita da tutte le donne incinte e neomamme in allattamento.
Alimenti ricchi di vitamina b12 e omega 3 non dovrebbero mai mancare sulle nostre tavole.
Necessari per il corretto sviluppo motorio e neurologico dei nostri bimbi.
È questo articolo un’ode alla carne?
Certamente no. Abbiamo purtroppo letto e appurato, spesso a spese della nostra salute, che l’eccessivo consumo di carni rosse fa altrettanto male di una dieta vegana.
Ma mangiare senza criterio, come accade sempre più spesso, abbracciare stili alimentari diversi senza conoscenze nutrizionali corrette fa male alla crescita dei più piccoli. Oltre che degli adulti.
E questo, secondo noi, una mamma non può e non deve permetterlo.