Ultima modifica 12 Ottobre 2018

La scuola è iniziata da poco.
Per noi questo è l’anno del cambiamento. L’inizio della scuola media.
Quella che casca in mezzo fra l’inizio dell’adolescenza e un maggiore impegno scolastico.

Vi viene un pò da ridere a leggere le due cose insieme? Ah ecco anche a me.
Perché nonostante sia nemmeno un mese dal primo giorno una cosa è chiara: i due fattori ( pre-adolescenza e maggiore impegno ) sono inversamente proporzionali.
Per dirla “alla matematica”. O due rette parallele che per definizione non si incontreranno mai.
E smetto qui con le citazioni in modalità scolastica solo perché so che alcuni di voi sanno di che parlo fin troppo bene.

Per ora niente carichi eccessivi di compiti.
O meglio, più delle elementari, ma nel giusto.
E si certo che si. Lo avevo avvisato.
Per tutto l’ultimo anno delle elementari quando veniva fuori argomento medie.
Ma è come avvisare un sordo girato di spalle che è rosso.
Non ti sente nemmeno se urli…

Non mi sto lamentando, mi sto pre-allarmando.
Il mio undicenne lo vedo grande.
Grande per mille cose e ancora piccolo per altre.
Poca voglia di studiare. Ma lo fa ugualmente quindi diciamo che per ora ok.
Ma l’uscita prima e il maggior tempo in teoria fuori da scuola fanno credere di poterlo sprecare…e invece i tempi sono sempre stretti. Tanti compiti da gestire incastrandoli fra calcio catechismo e del sano tempo libero senza impegni. A volte davvero bisogna essere dei geni dell’organizzazione.

L’altro giorno ero a sbrigare delle commissioni a Milano. Io abito nella bellissima provincia dove per fare un documento il tempo massimo di attesa è di tre quatto persone avanti a te non 75, con conseguente attesa di tre ore, come nell’efficientissimo comune centrale di Milano. Ma lasciamo stare.
Il problema è che rischiavo di non essere a casa per il suo ritorno da scuola. Già.
La grande novità. Va e torna da scuola da solo.
Fin dal primo giorno ha insistito fino allo sfinimento.
Dopo tre giorni in cui ho cercato anche io di capire due cosine sulla nuova scuola ho mollato il colpo. Ok vai ! Che poi… Fa la strada con la fidanzatina che abita nel nostro stesso palazzo con il padre di lei che li accompagna.
Ma l’importante a quanto pare è che non ci sia io!!

scuola media

E va beh, incassiamo e passiamo oltre.
Dicevo, rischiavo di non arrivare in tempo.
Invece arrivo giusto alle 14.00 e decido di passare da scuola.
Parcheggio un po’ prima ( lì davanti con la pioggia? Nemmeno se voli trovi un buco ) e lo aspetto.
Premessa. Pioveva e faceva freschetto.
Lui era uscito di casa la mattina con tuta e giacchetto con cappuccio.
Come me lo vedo arrivare? Tuta arrotolata al ginocchio, giacchino chissà come in cartella.
Quindi niente cappuccio nonostante piovesse ancora, e mani in tasca.
Rideva con gli amici e mi guardava con quella faccia da… grande.

Quel modo di camminare, quello sguardo…

In un attimo l’ho visto grande. E lo confesso il cuore un po’ ha fatto male.
Certo che è bello vederlo crescere.
E’ per quello che si lavora tanto.
Per farli crescere e diventare bravi uomini. Ma io sono sincera.
Non sono mica tanto pronta.
Davanti a lui sono tutta un “vai spicca il volo sei grande” ma dentro
Quando lo vedo così indipendente e soprattutto lontano da me fa male.
Un pochino si.

A lui serve tempo per capire le medie?
A me ne serve per capire che è all’inizio di un cambiamento radicale.
Forse il più radicale fino ad ora. Se grido un piccolo aiuto mi potete capire vero?

Svalvolata ben riuscita. Precisa e attenta sul lavoro, giocherellona e sbadata in casa, tanto che spesso e volentieri dimentico le cose in giro (per fortuna mai marito o figlio).

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here