Ultima modifica 10 Ottobre 2019

Ormai sono 7 anni che viviamo qui a Kenosha, Wisconsin.
Nel corso di questi 7 anni tante cose sono cambiate.
I nostri figli erano bambini e si sono trasformati in giovani adulti.
Sono cambiate le nostre abitudini, le routine.
Ma principalmente siamo noi ad essere cambiati. Dentro.
Abbiamo imparato tante cose vivendo qui.
Cose pratiche come il funzionamento del sistema scolastico, del college e delle scholarship; il sistema elettorale; la burocrazia. E poi cose di noi e della gente che ci circonda (al di qua dell’Oceano e al di là).

7 cose che ho imparato vivendo in Kenosha

L’importanza del sedersi a tavola quando mangiamo e del condividere.
Qui non si usa mangiare a tavola.

tavola
Qui mangiano in piedi o seduti sul divano o per terra o, ancora peggio, davanti al computer. Non condividono il piacere del sedersi a tavola e chiacchierare, raccontarsi la giornata, confrontarsi e, a volte, litigare.
Che tristezza.

Quando inviti una persona non contarci più di tanto.
La prima volta pensavamo fosse un problema di quella persona che non aveva capito o era distratta o semplicemente maleducata.
Purtroppo nel corso degli anni abbiamo capito che è così che funziona.
Quando inviti una persona a cena per un certo giorno ad una certa ora, viene interpretato come un “suggerimento”. Spesso ti tirano il pacco. A volte ti avvisano, magari all’ultimo minuto, e a volte nemmeno si scomodano ad avvisare… Adulti o ragazzi. Uguale.

L’amicizia non è un valore assoluto
L’amicizia così come siamo abituati ad interpretarla noi, qui non esiste.
Se hai bisogno di traslocare, o di un passaggio perché la macchina ti ha mollato per strada, o di un passaggio all’aereoporto, puoi contare sulla cerchia di amici che hai.
Ma quando ho avuto bisogno di parlare, di confidarmi, di andare più a fondo, perché mi sentivo sola, non ho trovato nessuno. E lo stesso lo riscontrano i miei figli.
Oggi siamo amici per la pelle. Domani non ti saluto nemmeno più. Gelosia, a volte, o solo paura di aprirsi troppo. Ed è forse questa una delle ragioni per cui in famiglia ci appoggiamo molto di più uno all’altro.

amicizia

I film, o i telefilm, in lingua originale sono meglio.
Quando ti abitui a guardare i telefilm in lingua originale e poi ti capita di andare in Italia e guardare il tuo telefilm preferito DOPPIATO… ti viene voglia di spegnere la tv e ti chiedi come hai fatto, in un’altra vita, ad ascoltarli.

L’Italia la amiamo di più ora che non ci viviamo.
E’ vero! Da una parte ci sono le persone che incontri nella tua vita che si chiedono come sia possibile che noi abbiamo lasciato l’Italia quando il sogno del 90% degli americani è quello di andare in Italia. Ma non è solo questo.
E’ proprio che quando sei lontano cominci ad apprezzare quelle cose che prima erano parte della quotidianità. La passeggiata (o le vasche) a guardare vetrine magari mangiando un gelato, l’aperitivo, le montagne e i nostri fiumi, andare a raccogliere le castagne.
Le pizzate dell’ultimo minuto. Il caffè al bar (alla faccia dello Starbucks).
Guardiamo le foto dei nostri amici su Instagram e l’invidia per quei piccoli gesti ci divora. Quando torniamo in Italia fotografiamo questi piccoli particolari per portarceli via e guardare le foto nei momenti difficili.

Quando tutto intorno a te è pulito, è più bello.
Una delle cose che più si notano quando si viene in questo paese, a vivere o anche solo per turismo, è che i pedoni possono attraversare la strada senza prima fare la preghiera e che tutto è più pulito. Si può davvero camminare a piedi nudi nel parco.
Niente spazzatura, niente cacche di cani. La gente qui ci tiene al bene comune.
I treni e i muri non sono ricoperti di graffiti e quei pochi che si vedono sono comunque disegni artistici.

Al freddo ci si adatta.
Quando ci siamo trasferiti qui una mia amica scherzando ci ha etichettati come “la famiglia di pinguini in Wisconsin”. Perché nonostante come latitudine Kenosha si trovi più o meno all’altezza di Piombino,  qui d’inverno fa FREDDO, e con freddo intendo che inizia a nevicare a fine Novembre e finisce a Marzo, a volte anche Aprile.
A Gennaio e Febbraio non è strano arrivare a -20 o -30.
E’ perché non ci sono montagne e il freddo che arriva dal Canada, appena sopra le nostre teste. Arriva a noi senza trovare ostacoli ma, anzi, caricandosi dell’aria gelida dei Grandi Laghi. Ormai ci siamo abituati e la giacca, la sciarpa e i guanti li tiriamo fuori a -10.
Ecco perchè quando veniamo in Italia ci basta una felpa e una giacchetta primaverile 🙂

Tutto è relativo!

Nata ad Ivrea, con il mio compagno condividevo un sogno: vivere in America. Ed è grazie a lui e al suo lavoro (il mio l’ho perso a causa della crisi) che il nostro sogno si realizza.

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