Ultima modifica 25 Ottobre 2022
L’adolescenza è un periodo delicato da gestire. Da parte del genitore è importante accompagnare il bambino verso l’indipendenza a cui ambisce per gradi, insegnandogli ad essere più autonomo e, allo stesso tempo, permettendogli di crescere senza mostrarsi troppo apprensivi.
- Insegnare il valore dei soldi
Il primo consiglio è quello di insegnare ai propri figli il valore dei soldi, ad esempio attraverso una paghetta, che indurrebbe i ragazzi verso la gestione autonoma dei propri risparmi. A tal proposito, dalle ricerche è emerso che più della metà delle persone che hanno ricevuto la paghetta nel periodo dell’adolescenza hanno saputo gestire più efficacemente i loro profitti in età adulta.
Con la diffusione dei metodi di pagamento cashless, l’ideale sarebbe accreditare l’importo settimanale in un conto per minorenni. Per scegliere il migliore tra i conti disponibili ci sono alcune risorse utili online, come la guida di Punto Informatico, dove è possibile trovare informazioni dettagliate sulle varie opzioni. Gestendo i propri soldi, il ragazzo si sentirà più indipendente ma il genitore potrà controllare entrate e uscite e, in caso di movimenti strani, intervenire.
- L’importanza di ragionare da soli
Un altro suggerimento è quello di evitare i divieti e le punizioni. Il miglior modo per insegnare ai propri figli come agire nel quotidiano e, di conseguenza, riconoscere anche i propri errori, è quello di essere aperti al confronto e al dialogo, in modo da esortare a riflettere su ciò che accade.
Esortando alla riflessione ad abituando i figli al pensiero critico, sapranno discernere da soli il giusto dallo sbagliato. Questo tipo di approccio, che vieta categoricamente urla e grida, andrebbe accompagnato da gratitudine e complimenti verso i comportamenti positivi.
- L’importanza di fare da soli
Per educare all’indipendenza generando anche comportamenti positivi e gratitudine, un metodo efficace è quello di assegnare delle piccole commissioni da fare in autonomia. Queste piccole azioni offrono la possibilità di dominare alcune situazioni e imparare a far fronte ai possibili problemi da soli, senza la figura del genitore pronto a risolvere imprevisti o conflitti.
Il saper fare da soli genera autonomia ma anche autostima, secondo un rapporto direttamente proporzionale: più il genitore tratta il figlio da persona capace, più egli si sentirà altresì capace.
Uno dei compiti più importanti del genitore è quello di stimolare lo sviluppo della propria individualità e la consapevolezza del sé. Imparando a conoscere se stessi, a riconoscere i propri pregi e i propri limiti di fronte alle situazioni e alle responsabilità assegnate dal genitore, il figlio acquisirà piena autonomia, nella sicurezza di avere una figura con cui confrontarsi da adulto, e non più da bambino.