Ultima modifica 9 Gennaio 2019
Se vogliamo essere puntigliose partiamo pure dal principio: Adamo, Eva… Maschio e femmina.
Chi è contro all’adozione di un bambino da parte di una coppia gay, di solito, giustifica la sua scelta dicendo che un bambino ha bisogno di un padre maschio e una madre femmina.
Continuando con stereotipi più o meno corretti come la figura rigida paterna, e quella amorevole della mamma oppure la figura della mamma che allatta e del bambino che cresce. A loro difesa aggiungono che se colui che ci ha creato avesse voluto che le cose andassero diversamente avrebbe dato ad entrambi la possibilità di procreare.
Coinvolgendo presunte intenzioni di entità trascendenti che forse dovrebbero essere lasciate stare.
Ma di fatto non esistono a mio avviso ragioni oggettive o tanto meno scientifiche per affermare che una famiglia omosessuale non possa crescere un figlio.
La cronaca quotidiana ci fa vedere continui esempi di bambini distrutti che crescono in famiglie considerate ”normali” e bambini felici che vivono con coppie gay.
Non è possibile e non è nemmeno giusto generalizzare.
Personalmente, credo che non sia importante il sesso dei genitori. Un bambino per crescere sano e felice credo che abbia più che altro bisogno che i suoi genitori siano per bene, felici e non frustrati. Queste sono le condizioni per avere un figlio.
Per queste mie profonde opinioni ritengo che il manifesto di Fratelli d’Italia sia a dir poco disgustoso, e mi è davvero dispiaciuto constatarlo perché seguo e apprezzo molte delle battaglie di Giorgia Meloni.
Ma la politica fatta di slogan proprio non si può vedere. Soprattutto se questi slogan sono pieni di banalità populiste e prive di qualsiasi forma di informazione.
Quella politica che sfrutta tutte le situazioni a suo vantaggio, che si esprime in questioni spinose in modo categorico solo per ottenere voti, quella politica che non persegue degli ideali, se non quella del potere per il potere, che difende l’opinione più supportata per bieco interesse, quella politica che sa che la maggior parte degli italiani è contro l’adozione dei bambini da parte delle coppie gay, e che senza analizzare le vere ragioni del perché l’opinione più diffusa sia questa, si appoggi ad essa per farne un manifesto.
Dei nostri figli, però, a loro non importa nulla.
Se agissero veramente nel loro interesse analizzerebbero meglio le varie situazioni, magari anche senza banalizzare.
Perseguendo questo ragionamento si arriva ad affermare che sia meglio una madre alcolizzata e un padre tossico piuttosto che una famiglia composta da una coppia gay.
La situazione diventa paradossale!
Si, certo, esistono anche coppie gay alcolizzate e tossiche, questo vuol solo dire che la nostra adorata ”normalità” c’è dappertutto.
Non bisogna prescindere dai fatti e che bisogna analizzarli.
I prerequisiti per diventare genitori non riguardano l’ orientamento sessuale di due persone che si amano. Non si deve guardare il mondo con il paraocchi, e lanciare slogan per abbonirsi parte dell’elettorato.
Una coppia etero non è sinonimo di garanzia,
né tanto meno di buon genitore.
Attaccarsi al fatto che tutto ciò almeno è naturale, beh, è terrificante oltre che medioevale. Non c’è nulla di più normale, di più naturale, di due persone che si amano e che vogliono crescere una piccola creatura che sia il simbolo del loro amore.
sono perfettamente d’accordo. I bimbi MERITANO di vivere felici e chi può dare loro la serenità Merita di errere genitore. Caso per caso, molto attentamente e senza pregiudizi.